L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha approvato, il 25 gennaio scorso, la delibera ‘Adozione delle linee guida finalizzate all’attuazione dell’articolo 7-bis del decreto-legge 30 aprile 2020, n. 28 in materia di sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio’, rinviandone l’effettiva attivazione a questo mese di novembre, al 21 per la precisione.
La delibera forniva una risposta alla crescente preoccupazione legata alle pratiche digitali di giovani e giovanissimi, come emerso, tra l’altro, nella consultazione pubblica tenuta dalla stessa AgCom. Le Linee Guida, che entreranno in vigore tra pochi giorni e non si applicano alla clientela di tipo business, prevedono che i fornitori di servizi di accesso ad Internet, quale che sia la tecnologia utilizzata per l’erogazione del servizio, sono tenuti a predisporre sistemi di parental control (SCP), ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco di contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto.
Nelle Linee guida l’Autorità fornisce una preliminare elencazione delle principali categorie soggette al filtro dei sistemi di Parental control, tra cui Contenuti per adulti, Gioco d’azzardo/scommesse, Armi, Violenza, Odio e discriminazione, Promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, Anonymizer, Sette. Gli operatori dovranno comunicare all’Autorità le categorie utilizzate per i sistemi di Parental control, la cui funzionalità minima deve includere almeno il blocco dei domini e siti web ospitanti contenuti oggetto di filtro.
Inoltre i sistemi di controllo parental devono essere inclusi e attivati nelle offerte dedicate ai minori. Sulle altre offerte, i SCP devono essere resi disponibili come attivabili da parte del titolare del contratto. I soggetti che possono eseguire le operazioni di disattivazione, riattivazione e configurazione sono i maggiorenni, titolari del contratto, e coloro che esercitano la potestà genitoriale sul minore, identificati mediante PIN, OTP, SPID, o accesso all’area web riservata del sito dell’operatore.
I sistemi di controllo parentale devono essere offerti dagli ISP gratuitamente ai consumatori e senza costi correlati all’attivazione, alla disattivazione, alla configurazione o al funzionamento degli stessi. La fornitura dei SCP non può essere inoltre vincolata alla sottoscrizione di qualsiasi servizio accessorio a pagamento. Gli ISP sono tenuti a pubblicare sui propri siti web guide chiare ed esaustive per l’utilizzo dei SCP e ad offrire assistenza gratuita per l’attivazione, la disattivazione e la configurazione dei SCP attraverso call center con operatore umano ove selezionato dal consumatore. Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche dovranno assicurare adeguate forme di pubblicità dei SCP preattivati, in modo da assicurare che i consumatori possano compiere scelte informate, e le istruzioni su come modificarne la configurazione, disattivarli e riattivarli in un secondo momento devono essere fornite in maniera chiara, trasparente ed esaustiva insieme alla documentazione contrattuale.