Perché dal prossimo anno, oltre alla categoria Corporate (quest’anno gestita in Italia direttamente dalla Germania, che su 40 aziende ha incoronato Ferrero quale vincitore, ovviamente fondando le logiche di scelta su valori di mercato, ossia Borsa e investimenti adv) e Best Brands, ci sarà pure quella della Crescita, e sarà interessante rilevare come le marche si giocano di anno in anno il proprio legame con i consumatori, potendo la classifica riservare sorprese, grazie alle performance di aziende meno consistenti relativamente ai parametri della valutazione ordinaria.
Che, ricordiamo, si fondano su fattori di mercato (market share – la soglia minima per prendere parte al premio è il 4%. Quest’anno ha riguardato 242 brand, di 33 differenti categorie, valutati emotivamente da 3500 interviste – premium price e loyalty) e fattori emotivi (brand awareness, brand potential index, cross selling potential).
Quindi, il marketing e la comunicazione giocano qui un ruolo rilevante, potendo spostare non poco il risultato espresso dagli intervistati.
Tornando all’edizione di quest’anno, bello che emerga un’Italia che pensa sì alla tecnologia, ma non quanto al buon cibo, come si evince dalla classifica delle top 15 che, oltre alla vincitrice Coca Cola, vede emergere Nutella, Mulino Bianco, Granarolo, Lavazza, Rio Mare, Lego, Dixan, Ace, Samsung, Apple, BMW, Nike, Findus e Algida. Insomma, un paese dove non è male vivere!
Al microfono di youmark Giovanni Ghelardi, partner e ad Gruppo Serviceplan, e Silvio Siliprandi, ceo GfK, entrambi tra gli organizzatori del premio Italiano.