Youmark

Rozzi/1861united: la nuova campagna Sky, ci piace perché è di pancia e cuore. Di livello, come il prodotto che rappresenta. E da azienda di comunicazione sappiamo entrare nel merito. Le marche che si fanno le campagne da sé? Ognuno è libero, ma la visione dall’esterno conta

Al punto che spesso quando si è troppo ‘dentro’ è quasi necessario prendere una boccata d’aria per ritrovare nuova linfa. Il nostro obiettivo, infatti, non è soddisfare i manager d’azienda, ma i milioni di persone che ne fanno il mercato. In tutto questo vincendo i rapporti a lungo termine, seppure quelli one shot possono servire a conoscersi, per poi evolvere. Ma dipende anche da come partono. Tanto che quest’anno siamo a – 9. Nel senso che abbiamo rinunciato a partecipare a 9 gare, perché non rispondenti alle prerogative per noi indispensabili a valorizzare il nostro lavoro.

A 14, invece, abbiamo detto sì. E ne abbiamo vinte 10 (tra cui, seppur senza ufficializzazione, sembra doversi annoverare pure l’ultima relativa al centenario Bnl), raggiungendo quota 72 quelle vinte nei 10 anno di appartenenza al Gruppo Wpp. Il punto è che le agenzie oggi dovrebbero farsi pagare di più per tutto il lavoro che viene richiesto. E siccome ‘flat is the new up’, il resto viene da sé. Seppur ottimisti sul 2013, certi sia in atto un ritorno di considerazione per la qualità della comunicazione.

In occasione della conferenza stampa di presentazione della nuova campagna Sky, ieri a Milano, al microfono di youmark Pino Rozzi, ceo e direttore creativo esecutivo 1861united