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Nielsen identifica strategie di investimento e abitudini finanziarie del consumatore

Più della metà (il 52%) dei consumatori online a livello globale dichiara di usare la carta di credito come metodo di pagamento abituale per ristoranti, negozi e attività di intrattenimento, mentre il 43% utilizza carte di debito. E’ quanto emerge da una nuova ricerca Nielsen. Lo studio evidenzia anche che quasi tre quarti dei consumatori online che investono utilizza l’online banking per le proprie operazioni di investimento.

L’indagine Nielsen Global Survey of Investment Attitudes, condotta intervistando oltre 28.000 utenti Internet in 56 Paesi, dimostra che un terzo dei consumatori globali investe il proprio denaro. Tra questi investitori, a livello globale il 67% preferisce i titoli azionari (il 49% in Europa e il 47% in Italia), il 52% (44% in Europa e 49% in Italia) i fondi comuni, il 33% (20% in Europa e 6% in Italia) l’oro, l’argento e altri metalli preziosi, mentre il 32% (18% Europa e 12% Italia ) investe in obbligazioni, il 31% (22% in Europa e  29% in Italia) in prodotti a investimento strutturato, il 22% (15% in Europa e 2% in Italia) in valuta estera e il 21% (7% in Europa e 5% in italia) in derivati​. Gli intervistati hanno inoltre dimostrato che, a livello mondiale, gli uomini sono investitori più attivi rispetto alle donne (+ 36%).

Canali di investimento
Secondo Nielsen, a livello globale quasi tre quarti (il 73%) dei consumatori online che investono il proprio denaro utilizza l’online banking per le operazioni di investimento. La percentuale scende se si considerano gli investitori europei (59%) e gli investitori italiani (46%). Inoltre, mentre il 69% sempre a livello globale esegue transazioni in banca (filiale fisica), e in questo caso i dati europei e italiani sono allineati alla media globale, quando si parla dell’utilizzo dei telefoni cellulari per le operazioni di investimento l’Europa segna una percentuale pari a quasi la metà di quella globale (16% in Europa rispetto al 31% della media globale), percentuale che in Italia è appena del 4%. Affidarsi alle agenzie di intermediazione online o a un fornitore di servizi di investimento non è nelle corde degli europei (12% rispetto alla media globale del 26%) né tanto meno in quelle degli italiani (2%).

Mentre il 75% dei giovani investitori tra i 21 e i 29 anni utilizza l’online banking per effettuare operazioni di investimento, lo stesso metodo è usato solo dal 60% degli investitori tra i 50 e i 59 anni e dal 50% dei consumatori al di sopra dei 60 anni. Anche per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per le operazioni di investimento esistono differenze: solo il 15% degli investitori di età compresa tra i 50 e i 59 anni utilizza il telefono cellulare rispetto al 41% dei consumatori under 20 e al 35% dei consumatori tra i 21 e i 29 anni.

Metodi di pagamento e rimborso
L’analisi dimostra anche che i consumatori – sia a livello globale, che europeo e italiano – preferiscono usare i contanti per lo shopping, i viaggi o le attività di intrattenimento (l’80% a livello globale, il 77% a livello europeo e il 76% a livello italiano). La seconda modalità di pagamento preferita è la carta di credito (in questo caso l’italia con il 54% è sopramedia rispetto al global – 52% – e all’Europa – 47%). Ancora poco utilizzate le carte di debito in Italia (17% rispetto alla media europa del 37% e a quella globale del 43%) e in calo l’utilizzo di assegni (9% in Italia, 7% in Europa e 10% a livello globale).

Consulenza finanziaria
Quando si effettua un finanziamento personale o si prendono decisioni di investimento, quasi la metà (49%) dei consumatori online a livello globale (l’Italia è allineata a questo dato) si fida solo di sè. Il 20% degli intervistati chiede il parere di un consulente finanziario, mentre il 18% si affida ad amici, parenti e colleghi per un consiglio. Il 9% conta sui consigli di investimento di esperti televisivi, radiofonici e di Internet e il 4% prende le decisioni di investimento d’impulso. Sulla base delle risposte raccolte, le donne sono il 25% più propense degli uomini a fare affidamento su amici e parenti per la consulenza in materia di finanza personale.