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Dopo Expo, tutti più interessati alla sostenibilità. Lo dimostra l’Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile, promosso da LifeGate ed Eumetra Monterosa. E la bella notizia è che il trend cresce. Dunque, Expo acceleratore, non catalizzatore. Perché tale sensibilità è per i più consapevolezza acquisita

Giunta alla sua 2a edizione, la ricerca condotta da LifeGate e Eumetra Monterosa (main sponsor Coop Lombardia, Ricola e Unipol Gruppo) dimostra, infatti, che gli ‘appassionati’ e gli ‘interessati’ alla sostenibilità sono cresciuti dal 43 al 62%.

Il dato emerge dalle interviste telefoniche poste a un campione di 1.000 individui, rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne.

Ma entriamo nel merito, se prima dell’Esposizione Universale emergeva un approccio tendenzialmente positivo degli italiani ai temi della sostenibilità nonostante la crisi, rilevando atteggiamenti di consumo e di acquisto consapevoli da parte di una quota consistente della popolazione (23%), in questa edizione il trend appare ancora più evidente e robusto.

Non solo la percentuale di italiani convinti che della sostenibilità non si possa fare a meno anche in tempo di crisi è salita dal 27 al 37%, così come è passata dal 17 al 22% la quota di coloro che ritengono sia una tendenza da cavalcare, soprattutto è cresciuto il livello di dimestichezza e di comprensione dei ‘vocaboli’ della sostenibilità.

E proprio da quest’ultimo punto di vista a ragione si parla di ‘effetto EXPO’. La massa di informazioni veicolata attraverso l’Esposizione Universale, infatti, si rispecchia nell’aumento di 5 punti percentuali della familiarità con concetti quali sviluppo sostenibile, sostenibilità ambientale, energia sostenibile, sostenibilità sociale, sostenibilità economica, mobilità sostenibile, città sostenibile, turismo sostenibile, alimentazione sostenibile e casa sostenibile.

L’energia rinnovabile è il concetto più popolare, con il 40% del campione che ne ha sentito parlare e saprebbe descriverne il significato (+8% rispetto alla prima edizione dell’Osservatorio).

Emerge, inoltre, che circa 2/3 degli italiani collocano il tema della sostenibilità davanti alla crisi economica. Alla domanda ‘In un momento di crisi economica, le persone hanno cose più urgenti di cui occuparsi della sostenibilità’, quindi, il 27% ha risposto di non essere per nulla d’accordo: ben 18 punti percentuali in più rispetto al dato dell’anno scorso. Gli ‘appassionati’ e ‘interessati’ ai temi della sostenibilità, sono saliti al 62% contro il 43% rilevato nella prima edizione.

“La sostenibilità è diventato un tema sentito e centrale, i risultati dell’Osservatorio sono un’importante tappa di un percorso di cambiamento già in atto che non si fermerà”, ha puntualizzato Enea Roveda, Ceo LifeGate. “Unendo il 29% di appassionati e il 33% di interessati, infatti, si raggiunge una quota maggioritaria della popolazione adulta del Paese”.

L’Osservatorio fotografa anche ulteriori aspetti che confermano la crescita di una diffusa consapevolezza ambientale coerentemente tradotta nell’adozione di pratiche ‘virtuose’.
L’86% degli intervistati, infatti, dichiara di fare sempre la raccolta differenziata (+18 p.p. vs. 2015) e il 36% evita di utilizzare l’auto ogni qual volta sia possibile (+24 p.p.). E’ poi cresciuta di 21 punti (33%) la quota di italiani che consumano alimenti a Km zero.

Di tutto rilievo l’incremento a doppia cifra nell’indice di disponibilità all’acquisto di beni sostenibili. Il 61% del campione, infatti, acquisterebbe elettrodomestici a basso consumo anche a fronte di un prezzo superiore, il 61% lampadine a led per illuminare casa e il 26% è disposto a spendere di più per comprare energia da fonti rinnovabili.

Non passa inosservato l’effetto Expo sul cibo, riflesso nella preferenza accordata dal 52%degli intervistati all’acquisto di prodotti a ‘Km 0’ e nel 47% che privilegia i prodotti da agricoltura biologica. A parità di sostenibilità, inoltre, l’80% degli italiani dichiara di preferire l’acquisto di prodotti Made in Italy.

E in tema di motivazione, perché il sì a scelte sostenibili? Al primo posto figura il senso di responsabilità per le generazioni future (85% delle indicazioni), seguita dalla ricerca del benessere e dall’amore per l’ambiente (81%).