Youmark

Al via il progetto di monitoraggio della piante alla BAM di Milano. 300 sensori a difesa della sostenibilità. Firmato il Manifesto di ‘Prospettiva Terra’ da McDonald’s, Henkel, Ricola e Omnicom Media Group, con il Comune di Milano

Aziende partner Prospettiva Terra alla firma
Aziende partner di 'Prospettiva Terra' alla firma
di Massimo Bolchi

Trecento sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT, posizionati su altrettante piante di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano: questo è il progetto di ricerca di Prospettiva Terra sostenuto, per i prossimi 18 mesi, dalla Fondazione Riccardo Catella, Botanical & Cultural Partner dell’iniziativa.

Prospettiva Terra nasce da un’idea di Stefano Mancuso, Accademico, Professore universitario e divulgatore, e Marco Girelli, Ceo OMNICOM MEDIA GROUP, mentre fra le realtà fondatrici ci sono McDonald’s, Henkel, Ricola, e hanno aderito inoltre Acone Associati e Publitalia’80, media partner del progetto.

Grazie ai 300 sensori applicati sugli alberi del Parco si potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di Co₂, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite VTA, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione.

“Abbiamo sostenuto la sperimentazione di Prospettiva Terra”, ha commentato l’Assessora all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, “con il posizionamento di questi innovativi sensori sugli alberi della BAM, che ci forniranno dati preziosi sulla funzione dei nostri alberi, perché il progetto va esattamente nella direzione delle azioni messe in campo sino a qui dal Comune di Milano per una città più sostenibile e vivibile, nella quale il ruolo degli alberi e la loro condizione di benessere è condizione fondamentale per il miglioramento della qualità dell’aria, per combattere le isole di calore, per fronteggiare il cambiamento climatico che stiamo tutti toccando con mano. Se il progetto darà output interessanti, potrà essere replicato e riproposto in futuro anche in altri luoghi”.

Le aziende founder e tutti i partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, hanno firmato oggi il Manifesto di Prospettiva Terra per sancire l’impegno a adottare una nuova prospettiva che promuova la solidarietà e il mutuo appoggio tra diverse realtà come forza propulsiva di progresso.

L’affissione in Piazza Gae Aulenti a Milano

Inoltre dalla ricerca ‘Milanesi e sostenibilità ambientale, un confronto con i cittadini di altre metropoli del mondo’, elaborata dalla divisione Annalect di Omnicom Media Group, presentata oggi, risulta chiaro che l’82% dei Milanesi è preoccupata per il futuro dell’ecosistema e condivide questa sensazione con gli abitanti di New York e Los Angeles, mentre le altre città europee analizzate (Londra, Parigi, Berlino) sembrano essere meno allarmate.

Da Milano a Los Angeles però tutti condividono il pensiero che le aziende debbano avere un ruolo attivo nel salvaguardare l’ambiente, a Milano il dato arriva al 94%, in linea con la media nazionale. La relazione con i brand è cambiata e l’esigenza di fare del brand activism una colonna portante della relazione brand/persone è sempre più evidente, perché se un’azienda ha comportamenti poco sostenibili l’87% degli italiani, e anche dei milanesi, dichiara che questo può avere un impatto sulle proprie scelte di consumo. Su Milano questo fattore ha un peso maggiore che sulle altre città internazionali analizzate.

Il secondo attore fondamentale per promuovere la sostenibilità sono le istituzioni, che devono fare di più e devono dotarsi anche di forme di collaborazione nuove, il 27% dei milanesi e il 28% degli italiani ritengono, infatti, che collaborare con i privati sia necessario per concretizzare più progetti.

Infine, c’è la cittadinanza, che si dichiara disposta a contribuire con i propri comportamenti alla salvaguardia dell’ambiente, ad esempio riducendo i consumi o intervenendo sull’uso del condizionatore in estate. Milano su questi fronti si dimostra più attiva delle altre città europee e americane.