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AssoCom ha il suo nuovo presidente, Marco Testa: “giovane per passione di cambiare”. Che è quello che conta, aggiungiamo. Al suo attivo una squadra integrata e la volontà di apertura a tutti. A partire dai ‘grandi’ fuoriusciti, che hanno comunque votato e sono attesi a collaborare in tavoli di lavoro ad hoc. Peraltro già in 6 hanno detto sì

Il che lascia ben sperare. Pensando che una volta che i fatti daranno corpo alle promesse, ci possa essere spazio di discussione.  Considerando comunque che, è vero, i restanti sono importantissimi e rappresentano quasi il 70% del mercato, ma non lo definiscono esaustivamente. Tanto che la ricerca commissionata da AssoCom al Politecnico di Milano (verrà presentata a fine gennaio) metterà luce sul quantitativo dell’intero comparto, mirando ad attrarre  in associazione quante più realtà possibili, per arricchirsi di nuove specializzazioni, da quelle figlie della rivoluzione digital  a quelle mai entrate, come ad esempio le case di produzione. 

Forti di quote sociali alla portata di tutti (si va dai 1.000 ai 15.000 euro l’anno) e della volontà di acquisire rilevanza, credo, popolarità (si applaude al lavoro del team Grosser  – Gasperini che ha disegnato la nuova governance dell’associazione). Forse, ma questo lo azzardiamo noi, di tornare a essere più alla moda, più cool, più in linea con universo e metodi della comunicazione d’oggi. Non  a caso, la possibilità per chiunque, anche se non iscritto, di proporre idee, di partecipare, invitando i giovani ad aderire al confronto (perché ad esempio non sottoscrivere come AssoCom ‘#rivoluzionecreativa’ di Accattino?).

Il tutto compatibilmente con il peso di un budget che piange, dunque procedendo per priorità e aguzzando l’ingegno creativo sul come. L’importante è tornare a contare, valere, esserci. Magari sacrificando momentaneamente il servizio.

Perché oggi la comunicazione è cruciale e strategica per business e paese (che l’Expo diventi occasione per l’Italia non solo per Milano. Che aspettiamo a creare il nostro brand?) e AssoCom deve guadagnarsi il diritto di sedere ai tavoli che contano (il Consip si è già fatto vivo) in qualità di massimo esperto di comunicazione e di rappresentante delle attività che con la creatività fanno la differenza per brand, contesti, movimenti, idee.

Ma per il dettaglio operativo dobbiamo aspettare almeno gennaio, data della riunione del primo consiglio direttivo, in cui programmi e agende inizieranno a prendere corpo.

Al microfono di youmark, il neo presidente AssoCom, Marco Testa.