Youmark

Assocom è viva e ora attendiamo il contributo dei grandi network. Lettera aperta del co-presidente uscente Peter Michael Grosser. “Nessuno può dichiararsi estraneo alla perdita di fatturato e credibilità del nostro mondo. Se utile al nostro settore, sono anche disposto ad iscrivermi ad un eventuale, più volte ventilato, ‘Club’ o ‘Fondazione’, semmai si farà”

Da Peter Michael Grosser riceviamo e pubblichiamo

“Domani si tengono le elezioni per il nuovo Consiglio della rinnovata AssoCom e ben quindici candidati hanno deciso di concorrere per i nove posti disponibili, finalmente un segno di piena democrazia e sana competizione.

Ritengo che a queste persone vada tutta la nostra gratitudine ed il nostro sostegno per avere deciso di mettersi in gioco e di dedicare tempo ed energie per cercare di risollevare il nostro mercato in un momento storico dove questo genere d’impegno comporta molti più oneri che onori.

Ora attendiamo che anche i grandi network facciano qualcosa per migliorare il nostro contesto lavorativo e poco importa come o sotto quale cappello, l’importante è che facciano qualcosa.

Negli scorsi mesi, a turno sono saliti su un pulpito  – che evidentemente ritengono di meritarsi – per dichiarare che sarebbero rientrati in AssoCom solo se i rappresentanti di quello che restava dell’associazione  avessero dimostrato di saper porre rimedio ai mali del nostro settore .

Una situazione paradossale in cui si chiedeva ai rappresentanti di una parte minoritaria del mercato di rimediare ai danni causati dalla pressoché globalità delle agenzie (e aziende).  Nessuno infatti  può dichiararsi estraneo alla perdita di fatturato e credibilità del nostro mondo e men che meno  i grandi network, se non altro perché ne costituiscono gli attori principali.

Sono sicuro che il nuovo Consiglio farà un ottimo lavoro ma per incidere realmente bisognerebbe essere tutti uniti piuttosto che sfilarsi e/o cedere ai particolarismi poiché anche il network più grande non potrà risolvere da solo i problemi che lo e ci affliggono. Ecco perché ho deciso di non ricandidarmi e di tornare a dedicarmi a tempo pieno alla mia agenzia.

Da associato farò comunque la mia parte – i gruppi di lavoro, istituiti con la nuova governance, sono uno strumento ideale che permette a tutti di partecipare attivamente alla vita associative sulle tematiche di maggiore interesse – e se è utile al nostro settore, sono anche disposto ad iscrivermi ad un eventuale, più volte ventilato, ‘Club’ o ‘Fondazione’, semmai si farà”.