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Nonostante le defezioni (come TBWA\Italia), Assocom guarda avanti. L’unione fa la forza. Pronta una campagna di sensibilizzazione sulla comunicazione di qualità

Riflettori accesi sull’associazione che nei prossimi giorni farà la conta delle eventuali defezioni (cioè delle mancate iscrizioni per il 2014), dopo le dimissioni di Massimo Costa, che aveva rinunciato alla presidenza lo scorso aprile (da qui l’interim di Enrico Gasperini e Peter Grosser). In attesa delle elezioni del nuovo Consiglio Direttivo il prossimo 18 dicembre, già si registra l’uscita di TBWA\Italia, il cui group country manager & ceo Marco Fanfani da tempo si dichiara sostenitore di una ‘nuova’ entità che raggruppi e meglio difenda gli interessi delle ‘big’.

Intanto, tramite una nota, Assocom comunica di aver realizzato un cambiamento radicale nell’organizzazione, nella struttura e nella modalità di azione. E che continuerà ad impegnarsi nell’interesse dell’intero settore, convinta che lo scetticismo e le divisioni interne non aiutino ad affrontare i problemi veri e seri del mercato della comunicazione.

“La situazione è molto critica, lo sappiamo. Non per Assocom: morta un’associazione se ne può anche fare un’altra. Il dramma riguarda tutto il comparto e le singole imprese della comunicazione, in un mercato che ci sta penalizzando e frustrando ancora più che negli altri Paesi europei”, scrive Peter Michael Grosser, co-presidente di Assocom e presidente e amministratore delegato di Cayenne (nella foto in alto). “Assocom dal 1949 difende gli interessi delle imprese associate per una comunicazione di qualità e lo sviluppo di un mercato sano, siede ai tavoli nazionali ed europei dove si decide del futuro del nostro settore, ha una reputazione e un’esperienza che vuole continuare a mettere a disposizione delle agenzie, grandi e piccole, italiane e multinazionali. Bisogna agire rapidamente e con efficacia per affrontare problemi noti ma spesso non alla portata della singola azienda. Assocom ha gli strumenti e la competenza per riuscirci. Con la forza e la partecipazione di tutti ce la faremo”.

Ecco alcuni temi sui quali l’associazione si sta già impegnando:

  • promuovere un dialogo con le aziende committenti, per rendere il rapporto più proficuo per entrambi affrontando questioni fondamentali come le regole per le gare, la codifica processi di qualità o la battaglia contro le pratiche scorrette;
  • la presa di posizione contro un’imposizione fiscale iniqua, con tasse perverse come l’Irap, che erode competitività e incide sulla capacità di remunerare i talenti, ovvero l’asset più importante delle aziende della comunicazione;
  • sensibilizzare i decisori sulla flessibilità del lavoro, oggi impraticabile e invece cruciale in un settore che richiederebbe maggiore capacità di adattamento alle inevitabili fluttuazioni del business;
  •  creare ancora maggiore sinergia con le associazioni Europee (Eaca) per aumentare l’efficacia delle azioni di tutela delle istanze e degli interessi degli associati;
  • affiancare e sostenere le imprese associate nel recupero o nel mantenimento della loro competitività attraverso formazione, supporto nei processi di digitalizzazione e internazionalizzazione.
Enrico Gasperini
Enrico Gasperini

“Sappiamo bene quali sono le critiche che da più parti ci sono state rivolte anche in tempi recenti. Per un’associazione con oltre 60 anni di storia e tradizione sicuramente non è facile cambiare, ma Assocom è riuscita a realizzare in pochi mesi quelle trasformazioni nella governance e nell’organizzazione che erano necessarie per far fronte alle difficoltà del mercato”, aggiunge Enrico Gasperini, co-presidente Assocom e ceo Digital Magic. “Ora stanno per partire azioni concrete: una campagna di sensibilizzazione sulla comunicazione di qualità, incontri sul territorio con gli associati e con le imprese che ancora non ci conoscono, una ricerca sul mercato unica nel suo genere, realizzata dal Politecnico di Milano, che aiuterà le aziende della comunicazione a comprendere meglio in quale direzione muoversi per recuperare competitività. Stiamo rafforzando il nostro ruolo in contesti strategici per il nostro comparto, come le Audi, siamo gli unici rappresentati a livello internazionale presso l’Eaca. E, non ultimo, abbiamo adeguato le quote associative a questo momento difficile per tutti. Abbiamo la possibilità di incidere e aiutare la ripresa. Per questo però bisogna indirizzare le energie su un fronte comune, come stanno efficacemente facendo i nostri colleghi nel resto del modo”.

Entrambi poi sottolineano come “sicuramente la perdita di alcune importanti agenzie, a cominciare da quelle internazionali, rende ancora più impegnativo il compito che Assocom si è data, oltre che essere motivo di rammarico. Ma è anche elemento di stimolo, per continuare sulla strada intrapresa con ancora maggiore energia, nell’auspicio che i fatti convincano le imprese che si sono allontanate a ripensarci e le agenzie che ancora non ci conoscono a darci fiducia”.