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Antonelli/Wired: non più giornali, ma brand. Gli addetti ai lavori lo sanno. Ma ora dobbiamo dirlo alla gente. Di più, farglieli vivere

Infatti, l’ultimo giovedì di maggio, e per tre successivi giorni, a Milano ci sarà la Wired Next Fest, primo Festival multidisciplinare per onorare l’innovazione tout court, con accento su quanto la tecnologia ha permesso alla medesima di diffondersi e alle opportunità di lavoro che digital e idee sanno generare.

Che si tratti di rete, moda, design, entertainmnet, economia, scienze. Non a caso, dietro tutta l’organizzazione c’è il mensile Wired. Meglio, il brand Wired. Perché da tempo più che di giornale trattasi di cosmo, capace di viaggiare dalla carta stampata al web, dai social all’app, e oggi pure di concretizzarsi in questo evento. Obiettivo, diffondere. Una cultura, una mentalità, un’eccellenza meneghina che spesso resta nascosta al grande pubblico, quando invece merita titoli da prima pagina.

Il tutto in linea con gli obiettivi di sviluppo da due anni perseguiti dal direttore Carlo Antonelli (ascoltalo al microfono di youmark), che è certo sia giunto il tempo di allargare l’interesse, estendendo al grande pubblico temi prima alla portata di pochi.