In attesa dell’edizione 2021 di WomanXImpact al via il prossimo 30 settembre, a Bologna e online, dalla voce delle sue protagoniste il senso di un Summit made in Italy che vuole creare la community femminile più grande del mondo. Le donne non sanno fare sistema? Se vorresti rispondere sì, è il caso di ricrederti.
Perché hai deciso di diventare speaker di Womenximpact e perché è importante che ci sia in Italia una manifestazione di questo tipo?
Quando Eleonora mi ha contattata mi ha entusiasmata subito. Da circa 5 anni sostengo, ogni anno, con un programma di Mentorship, ragazze che vogliono sviluppare la loro leadership. Lo faccio dando loro strumenti pratici che derivano da un percorso personale fatto di dolore prima e gioie oggi. Credo che non ci sia migliore occasione per le donne che creare un network di cui fidarsi e perché no, affidarsi quando se ne sente il bisogno. In Italia abbiamo ancora tanta strada da fare. Le mie colleghe americane e svedesi sono molto più consapevoli delle proprie capacità e sanno crearsi opportunità chiedendo aiuto ai propri compagni, mariti, famiglia. L’impatto che questo evento avrà, e ne sono certa, sarà dirompente perché conosco buona parte delle speaker e guardo a loro come role model. Eleonora ha fatto un lavoro magnifico e come donna le sono grata perché contribuisce a sviluppare il mio sogno di migliorare come Mentor per le giovani donne.
Cosa vuoi lasciare come messaggio prioritario al pubblico che ti ascolterà?
Che la somma delle parti è maggiore del tutto. L’ho scoperto sviluppando con costanza, giorno per giorno, il modello della mia organizzazione che è comunque in costante evoluzione. E’ importante attorniarsi di persone con una cultura aperta allo scambio, che ci supporta, che ci permette di esprimerci. Sviluppare la cultura Agile mi ha aiutato moltissimo in questo ed è un viaggio che non finisce mai di farci esplorare le risorse – che a volte mi piace chiamare superpoteri – di cui siamo dotate.
Nel tuo specifico settore, c’è ancora bisogno di parlare di problemi legati alla parità di genere? Se sì, perché e in che modo pensi si possano trovare delle soluzioni?
Nel mio settore è necessario parlarne perché sono l’unica donna italiana inserita fra le 100 donne al mondo che parlano di Agilità per il business. Ho appena rilasciato una intervista a una collega indiana che si sta occupando di divulgare e di far comprendere che Business può andare a braccetto con Donna.
In Italia sono l’unico trainer autorizzato dal consorzio internazionale ICAgile ad erogare formazione in un settore specifico come quello del Marketing e dello sviluppo del Business Agile. Le colleghe in Italia si contano sulle dite di 2 mani e svolgono prevalentemente ruoli a supporto dei team, difficile vederle in ruoli più strategici. Probabilmente perché tutto è partito dallo sviluppo software e dal fatto che il mondo STEM sia da rinforzare? Può essere ma non mi dò per vinta: continuerò a divulgare.
Il tuo maggior successo e il tuo maggior fallimento e cosa hai imparato da entrambi?
Ho fallito quando, per ragioni di carriera, ho storpiato e assunto atteggiamenti maschili lasciando completamente morire la compostezza, l’eleganza, la compassione e la comprensione che mi contraddistinguono. Mi sono ammalata per questo: emiparesi da stress mentre guidavo. L’ho raccontato 2 anni fa a Flora Di Casalinuovo, giornalista di donna moderna. Ho fallito perché avevo scommesso solo su me stessa, non lasciavo spazio a nessuno per paura di essere giudicata, per paura delle emozioni, per paura di non essere all’altezza, per paura di non essere considerata brava quanto un uomo. L’unica donna in una azienda di soli uomini mi aveva trasformata in una “uoma”, con tutte le peggiori caratteristiche del caso.
Dopo la caduta è arrivata la rinascita. Ci ho lavorato molto, con un percorso personale che continua e che credo non smetterò mai. Ho scoperto che leadership é inclusione, ascolto, condivisione e comprensione. Ci sono riuscita perché ho imparato ad ascoltarmi e a dire no quando è no e si quando è si. A rispondere con fermezza ed educazione alla viltà di battute fatte solo per paura, in modo che io non possa risultare una delle persone più brillanti nella discussione.
Il mio successo è partito da qui. Oggi ho un’azienda, un team di persone capaci, in cui nutro fiducia, che mi danno suggerimenti e con le quali sto co-creando. Stiamo sviluppando anche un modello innovativo di Business basato sul concetto di slicing pie nella distribuzione degli utili dell’azienda e sono sicura che l’anno prossimo potrò raccontarvi come lo abbiamo messo in pratica.
Chi è Deborah Ghisolfi
Mi sono laureata in Scienze dell’Informazione nel 1999, ho 7 figli che vivono e studiano sparsi per il mondo tranne Simone lo stanziale che vive con me. Grazie al background tecnico costruito con anni di esperienza come IT Manager in ambienti Enterprise ho potuto capire nel profondo e coltivare la passione per la tecnologia e l’innovazione.Ho maturato un’esperienza di più di 10 anni di consulenza e formazione Agile con aziende Enterprise che sviluppano prodotti Digitali e da qualche anno lavoro anche nel Retail, con particolare attenzione al settore Luxury and Fashion.
Dopo aver applicato concretamente l’Agile in team tecnici come lo sviluppo software ho voluto aprire il mercato come pioniera dell’Agile applicato al Marketing. Per questo collaboro con le più importanti community italiane ed estere sia come speaker che come ricercatore perché prima di tutto credo nella divulgazione di una nuova cultura vantaggiosa prima per le persone e, di conseguenza, per le organizzazioni. Mi definisco Agile Addicted perché la cultura Agile è parte del mio modo di essere. Mi permette di costruire relazioni e fare business in modo vantaggioso per tutti i soggetti coinvolti. In realtà il mio cambiamento radicale avviene quando un evento improvviso mi costringe a fermarmi e a riflettere profondamente sulle priorità del mio quotidiano. È allora che mi tornano in mente le parole di un caro amico “Ringrazia per quello che ti è successo e fatti la domanda: cosa posso fare oggi per dare il meglio a me e a chi mi circonda?” Essere Agili: cosa significa? E’ quella capacità che hanno le persone, e di riflesso le organizzazioni, di capire cosa si può fare quando nessuno sa cosa fare. Ad oggi sono l’unico trainer Italiano autorizzato dal consorzio internazionale per l’Agile – ICAgile – ad erogare corsi certificati di Agile applicato al Marketing e alla vendita.