In attesa dell’edizione 2021 di WomanXImpact al via il prossimo 18 novembre, a Bologna e online, dalla voce delle sue protagoniste il senso di un Summit made in Italy che vuole creare la community femminile più grande del mondo. Le donne non sanno fare sistema? Se vorresti rispondere sì, è il caso di ricrederti.
Perché hai deciso di diventare speaker di Womenximpact e perché è importante che ci sia in Italia una manifestazione di questo tipo?
Supportare la rappresentanza delle donne in tutti gli ambiti della nostra vita, a tutti i livelli può decisamente favorire un piano di azioni che possa avere un impatto significativo sulla parità di genere. Tutto questo deve partire dalla condivisione delle nostre storie, che sono uno spaccato della società. Donne che occupano posizioni e funzioni diverse e che lavorano negli ambiti più svariati possono offrire uno spaccato delle diseguaglianze che ancora ci sono.
Cosa vuoi lasciare come messaggio prioritario al pubblico che ti ascolterà?
Un messaggio di incoraggiamento e fiducia. La strada per esprimere il proprio talento è possibile e riposa su consapevolezze che io ho acquisito lungo il cammino. Tra queste una sana gestione delle proprie emozioni, che non vanno celate, ma gestite per usarle come benzina delle nostre giornate, selezionando sempre le nostre priorità con saggezza, consapevolezza e libero arbitrio.
Nel tuo specifico settore, c’è ancora bisogno di parlare di problemi legati alla parità di genere? Se sì, perché e in che modo pensi si possano trovare delle soluzioni?
L’industria del packaging è uno dei comparti manifatturieri più proficui del nostro paese, eppure la maggior parte dei nostri stampatori sono uomini. Fortunatamente all’interno della nostra organizzazione le donne hanno negli ultimi anni acquisito delle posizioni apicali in ruoli chiave e sono lo specchio di una nuova leadership che è stata in grado di supportare in modo sostanziale le tappe di crescita della nostra azienda. Ma la parità salariale è ancora una priorità che va sostenuta con sistemi premiali che non delegabili dalle singole aziende. Cosi come molto ancora c’è da fare sulle politiche sociali per sostenere le mamme lavoratrici per la cura dei figli.
Il tuo maggior successo e il tuo maggior fallimento e cosa hai imparato da entrambi?
Falliamo ogni volta che non crediamo in noi stesse, mettendo in discussione le nostre capacità, i nostri saperi e le nostre fragilità. Ogni qual volta non sentiamo di meritare una partecipazione a un meeting importante, un riconoscimento o non crediamo che le nostre domande siano legittime stiamo togliendo un’opportunità al nostro talento di esprimersi. Si chiama “sindrome dell’impostore” e produce ansia, mina le nostre performances e la nostra credibilità. Il nostro nemico numero uno che va abbattuto, con un grande sorriso sul cammino della consapevolezza.
Il successo cui sono più legata è l’organizzazione dei family day aziendali: un ricongiungimento del mio essere mamma dentro la nostra azienda. Un evento che ci insegna a non tralasciare mai il senso profondo della vita, qualcuno lo chiama purpose, ma che per è espressione di una forte responsabilità sociale.
Chi è Paola Iannone
Imprenditrice, speaker e manager, è una donna cresciuta tra gli stabilimenti produttivi, a cui ha portato una nuova mentalità, un approccio al business orientato alla innovazione e alla gestione delle risorse in chiave positiva e di crescita. Oltre a guidare le attività di marketing & comunicazione di All4labels, è impegnata a diffondere una cultura aziendale fortemente votata alla responsabilità sociale. Esprime un nuovo modello di leadership al femminile, ed è dedita al sociale attraverso le attività dell’associazione “Buon Vivere”, tesa a favorire la crescita umana e intellettuale delle nuove generazioni, soprattutto del sud Italia. È fortemente convinta che in Italia ci sia bisogno di un salto per cambiare modi di lavorare e vivere, e soprattutto esprimere il potere. Un potere gentile: inclusivo e di ispirazione.