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WomenXImpact 2021, parola alle protagoniste. Chiara Brughera, Managing Director SheTech: “La percentuale di ragazze che scelgono corsi STEM in Italia sul totale delle iscritte in università è il 17%. Dobbiamo portare le donne nel mondo STEM e colmare il gender gap”

In attesa dell’edizione 2021 di WomanXImpact al via il prossimo 30 settembre, a Bologna e on line, dalla voce delle sue protagoniste il senso di un Summit made in Italy che vuole creare la community femminile più grande del mondo. Le donne non sanno fare sistema? Se vorresti rispondere sì, è il caso di ricrederti.

Perché hai deciso di diventare speaker di Womenximpact e perchè è importante che ci sia in Italia una manifestazione di questo tipo? 

Siamo felici di partecipare a WomenXImpact perchè crediamo sia essenziale fare rete, valorizzare storie di role model e condividere idee. Un evento come questo è molto importante per costruire un ecosistema in Italia e valorizzare il talento delle donne. È anche un’occasione per conoscersi e confrontarsi con persone, aziende, associazioni come la nostra che lavorano tutti i giorni su tematiche legate al gender gap, alla diversity e all’inclusione.

Cosa vuoi lasciare come messaggio prioritario al pubblico che ti ascolterà?

Il panel che abbiamo organizzato vuole portare esempi concreti di attività e iniziative per coinvolgere le donne nel mondo STEM e colmare il gender gap, attività che concretamente sono portate avanti non solo dalle associazioni ma anche dalle aziende e dalle università per esempio. Secondo SheTech e le speaker che abbiamo coinvolto è necessario parlare di queste tematiche, ma è ancora più importante agire, portare concretamente il cambiamento in azienda, in università e in generale nella società.

Nel tuo specifico settore, c’è ancora bisogno di parlare di problemi legati alla parità di genere? Se sì, perché e in che modo pensi si possano trovare delle soluzioni? 

Assolutamente sì, basti pensare che la percentuale di ragazze che scelgono corsi STEM in Italia sul totale delle iscritte in università è pari a circa il 17% mentre nelle aziende tech i team ICT a prevalenza maschile sono ancora in netta prevalenza. In SheTech lavoriamo molto sul concetto di empowerment, di role modelling e sostegno alla carriera delle donne nel settore tecnologico ma in realtà il viaggio deve partire ancora da più lontano, prima che le donne entrino nel mondo del lavoro, quindi dalla bambine e dalle ragazze. Prima di tutto è necessario scardinare gli stereotipi e avvicinare sempre di più le giovani generazioni al mondo del digitale e del tech, dimostrando i vantaggi evidenti che ci sono non solo ad intraprendere una carriera in ambito STEM ma soprattutto a vivere e lavorare in contesti dove la diversity sia garantita e percepita come un valore.

Il tuo maggior successo e il tuo maggior fallimento e cosa hai imparato da entrambi? 

Il mio più grande orgoglio è poter vedere concretamente l’impatto che stanno generando le attività che portiamo avanti ogni giorno con SheTech, vedere una community di donne e uomini che cresce e il nostro impegno nel cercare di colmare il gender gap nel digitale e nella tecnologia. Da questa avventura ho imparato e imparo ogni giorno che è importante buttarsi e credere in sè stesse. Un esempio di fallimento è stata una startup che ho co-fondato nel 2013 e che non è andata benissimo. L’insegnamento che ne ho tratto è che credere nella propria idea e lavorare in team è essenziale per la buona riuscita di un progetto imprenditoriale.

Chi è Chiara Brughera
E’ Managing Director di SheTech, associazione no-profit nata con l’obiettivo di colmare il gender gap nel mondo della tecnologia, del digitale e dell’imprenditoria, attraverso attività di networking, empowerment e formazione. Appassionata di community management, Chiara è anche co-organizzatrice dell’Italian Community Managers Summit e di CMX Connect Milano.

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