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Osservatorio Confimprese-EY | Consumi di mercato aprile 2020, sul totale mercato -91,3% per i negozi fisici e +213,8 per l’online

In aprile, a causa del lockdown delle attività commerciali per l’emergenza Covid-19, il totale mercato ha registrato -91,3% per i negozi fisici e +213,8% per l’online, dato positivo ma non in grado di compensare i mancati profitti dovuti alla chiusura dei negozi. Il settore che risulta aver sofferto di più è sicuramente l’abbigliamento (-98,8% vs aprile 2019), seguito dalla ristorazione (-84% vs 2019), che ha in minima parte compensato la perdita di fatturato con l’attività di delivery. In generale le regioni (Sicilia con -96,8%, Puglia -95%, Campania -97,9%, Calabria -95,9% vs aprile 2019) e alcune province del Sud (Catania -97%, Palermo -98,3%, Caserta -99,6%, e Bari -97,4% vs aprile 2019) hanno sofferto più del Nord Italia durante la fase di lockdown. In particolare al Sud Italia l’abbigliamento ha registrato un andamento in linea con il totale Paese (-99,7 % vs -99,4% media nazionale), il non food ha performato leggermente meglio (-85,9% vs -90% media nazionale), mentre la ristorazione è stata fortemente penalizzata (-96,8% rispetto al -87,2 % media nazionale).

“Da un sondaggio condotto dal Centro Studi Confimprese-EY risulta che in fase di lockdown il 90% delle imprese ha revocato, vista la mancanza di liquidità, i sepa per il pagamento anticipato dei canoni d’affitto per il trimestre aprile-giugno e ha fatto ricorso alla cassa integrazione per la quasi totalità dei dipendenti, con particolare riferimento alla rete di negozi – dichiara nella nota Mario Maiocchi, consigliere responsabile Osservatorio consumi Confimprese -. In questa situazione è inevitabile che si creino tensioni sia con le proprietà immobiliari che con la forza lavoro, il cui futuro in azienda è incerto. Urgono misure volte a sostenere il settore, con particolare riguardo alla tematica dei contratti di affitto».

L’e-commerce guadagna posizioni e triplica le vendite. “I trend testimoniano la chiusura del business nel mese di aprile, con valori intorno a -90% per la maggior parte delle categorie e delle aree geografiche analizzate. Poche realtà, aiutate dallo spirito d’iniziativa e dalle concessioni del governo, hanno mostrato trend leggermente migliori – osserva Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY -. Interessante il dato dell’e-commerce, che ad aprile ha triplicato le vendite spinto dalle necessità dei consumatori. E-commerce che giocherà sempre più un ruolo rilevante anche nella futura fase di normalizzazione, guidato da nuovi modelli di acquisto che i consumatori hanno provato in maniera crescente durante questa crisi”.

Analisi per aree geografiche

Su base geografica il calo è stato abbastanza simile nelle 4 macro-aree. Il Sud Italia registra in particolare un -96,5%. In controtendenza l’online, che registra in aprile un +213,8%.

E’ evidente il deteriorarsi della situazione nel mese di aprile, a causa del lockdown delle attività commerciali per l’emergenza Covid-19, se confrontato con i dati del primo trimestre dell’anno.

Analisi per canali di vendita e settore merceologico

I dati dei trend per canale di vendita, tutti fortemente negativi, sono coerenti con l’evoluzione delle disposizioni governative e l’atteggiamento dei consumatori. I canali centri commerciali e outlet mostrano il trend peggiore nel mese di aprile, rispettivamente con un -98% e -99%, registrando una performance addirittura peggiore del canale travel. Dati leggermente migliori per le vendite nelle zone dello shopping delle città principali (-92,1%) e per i negozi che si trovano nei comuni più piccoli e in periferia (-87,4%).

Il dato per settore merceologico vede l’abbigliamento e accessori registrare i trend peggiori (-98,8% sul mese).

Analisi per Regioni e Province

L’analisi più dettagliata conferma il maggior impatto del lockdown su regioni e province del Sud Italia: la Sicilia registra un -96,8%, la Puglia -95%, la Campania -97,9% e la Calabria -95,9 % rispetto all’aprile 2019. Tra le province più colpite figurano Catania (-97%), Palermo (-98,3%), Caserta (-99,6%) e Bari (-97,4%).