“Credo che sia assurdo indignarsi per la campagna in questione.
Fotografa in maniera precisa e puntuale lo stato del nostro settore: ci lamentiamo del dilettantismo, ma quando sentiamo agenzie parlare di dati, consulenza e service design non si respira la stessa sensazione?
Ci esprimiamo con disappunto sul tema della gratuità, ma siamo tutti così convinti di aver pagato le case di produzione che ci aiutavano nelle gare? Siamo così sicuri di esserci ricordati di chiedere la giusta fee per i progetti venuti fuori a un mese da qualche festival? Siamo così convinti di aver retribuito il tempo e le risorse impegnate nei weekend a sviluppare campagne pro bono per associazioni sconosciute promosse e supportate da qualche membro del board?
Non posso negare che l’execution di questa campagna sia raccapricciante. Ma sfido chiunque a ritenerla la cosa peggiore alla quale ha partecipato, scagli la prima pietra chi non ha nel repertorio un film di qualche casa farmaceutica, un bel volantone, una convention qualsiasi, ecce ecc ecc.
‘Il clientelismo è il cancro di questo paese’, ma quanti mariti/mogli di, figli di, amici di, amanti di… abbiamo incontrato, sopportato, riconosciuto come simili, temuto?
Quante volte abbiamo dato la colpa a qualche amicizia particolare per giustificare l’esito negativo di una gara, e quante volte siamo stati vittima della stessa ingiuria quando vincevamo?
Possiamo trincerarci dietro al fatto che non c’è un insight, che non c’è una tension, che è un gimmick infantile, didascalico e intellettualmente puerile, ma facciamolo solo se non abbiamo mai assistito ad una presentazione che aveva al suo interno una citazione di Henry Ford, il discorso di Ogni Maledetta Domenica, o che rimescolava dati superficiali e chart dei documenti del cliente.
Siamo tutti colpevoli, e ‘L’Italia rinasce con un fiore’ è quello che ci meritiamo”.
Mattia Orso Mangano, Cmo Dondup
