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Marco Diotallevi, Plural: ma ha ancora senso parlare di ‘agenzie social’? L’attenzione ai contenuti diventa driver. E non bastano più competenze di social media marketing o di advertising, ne servono di autoriali

Ne è convinto Marco Diotallevi, Founder e Creative Director PLURAL. La sua agenzia, infatti, al settimo anno di attività, oltre all’heritage di advertising e social, già dal 2014 ha sentito l’esigenza di specializzarsi nel branded content con Ti Connetto I Nonni/Rai, firmando nel 2016 una serie in prima serata su Rai1,Complimenti Per La Connessione(i progetti hanno vinto agli Adci Awards, rispettivamente un bronzo e un argento in branded content).

Oggi, oltre alla creazione di idee di content in grado di stimolare passaparola, si aiutano le aziende a confezionare al meglio il content interno o a distribuirlo all’interno della proprie media relations.

In questo scenario, si contestualizzano gli ultimi lavori per Warner, con le copy strategy: ‘The Nun’, ‘Shark – il primo squalo’o ‘Game Night’. O anche i piccoli film ‘Beate’, ‘Mio figlio’e ‘Un Giorno All’Improvviso’distribuiti da No.Mad Entertainment.

Senza dimenticare ‘How to Be Veronica’, la miniserie social per il brand di moda ‘Veronica Toscano’, che per la prima volta presentava la sua stilista e il suo mondo. Ma anche Donne con la Pixelite, una storia (quasi) vera, ideata e prodotta per il lancio della performance Vuo.to dell’artista iosonopipo.

In cantiere, poi, 2 nuovi format di branded content internazionali e due format di intrattenimento che per la prima volta vengono proposti direttamente alle emittenti italiane.

E The Brand Must Go On?Dopo i numeri della prima edizione (20.000 persone live, 8 speaker di rilievo, 300 posti esauriti in 5 giorni), sono iniziati i lavori per una versione ancora più grande.