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La nuova The Big Now/mcgarrybowen: la vita è il media. Be True, Act Bold e Think Next, ricercando quel vantaggio competitivo che nessun altro può avere. Una prima linea tutta al femminile. Ma il nuovo direttore creativo esecutivo in arrivo riporterà equilibrio di genere. Soprattutto due case concrete a dimostrare cos’è l’on life

In occasione del recente annuncio del rilancio in Italia di The Big Now/mcgarrybowen, ne parliamo con Alessia Oggiano, Ceo The Big Now/mcgarrybowen (DENTSU ITALIA).

La nuova The Big Now/mcgarrybowen, boundless creative agency. Entriamo nel merito di questo posizionamento calandolo a terra attraverso la definizione dei metodi e degli strumenti strategici che ne caratterizzano l’operatività?  

Il nuovo posizionamento è una consistente attualizzazione di quello passato. The Big Now conferma la sua natura, quella che va oltre i confini di mezzi e linguaggi per la diffusione del messaggio, e la arricchisce calandola sempre di più sulla vita delle persone, è questa quindi la principale novità.

La vita è il media. E nella vita cerchiamo quello che le persone usano, vogliono, amano e lo utilizziamo per arrivare a loro: dagli spot televisivi agli influencer, dagli eventi fisici a quelli virtuali, dai contenuti agli intrattenimenti.

E in questa continua esplorazione della vita, l’essere parte del Gruppo Dentsu ci invoglia a conoscere tutti i mezzi e sfidarli in modo nuovo con la nostra creatività.

Se parliamo di metodologia strategica, Be True, Act Bold e Think Next sono i tre pillar che ci guidano quotidianamente nel lavoro. True per essere sempre real to people con insight rilevanti, Bold per trovare l’approccio creativo never seen before e Next per comprendere e anticipare i trend, applicandoli al business.

Il processo strategico creativo è sempre sfidato dalla ricerca dell’unfair advantage – quel vantaggio competitivo che nessun altro può avere – e che rappresenta un approccio metodologico distintivo di agenzia.

Infine, ma non ultimo, il Masterbranding, tool strategico-creativo che usiamo per riposizionare un brand o per studiare un nuovo territorio di comunicazione, atterrando poi sulla big organizing idea.

E in termini di case history, citando alcuni lavori, cosa si deve esattamente intendere per ‘onlife’? 

Creare idee onlife significa lavorare su ecosistemi creativi, capaci di svilupparsi sui mezzi che il target vive. I progetti DAMS e SKODA, ne sono un esempio.

Quest’anno lo storico corso di Laurea dell’Università di Bologna compie 50 anni, e il Cliente ci ha chiesto di raccontare come questa istituzione fosse stata capace di crescere nel tempo.

Creativamente abbiamo tradotto la sua capacità di evolversi in un logo che si trasforma in ogni sua applicazione. Non solo un logo dinamico, ma un design system e una campagna media fluid che rappresenta perfettamente il nostro sguardo contemporaneo alla creatività onlife.

Una veste grafica unica, capace di adattarsi a tanti supporti diversi. La storia del DAMS vive ovunque.

Per Skoda, invece, siamo partiti da quelle persone che, inserendosi nella vita reale dei potenziali consumatori, riescono ad instaurare un dialogo con loro: gli influencer.

Cercavamo la giusta modalità per trasferire in modo autentico ed emozionale come le tecnologie ci hanno aiutato a migliore la vita. Da qui l’idea di supportare la campagna di SKODA Italia sul tema dell’Elettrico con un video branded talk. Grazie a cinque talent d’eccezione, abbiamo trasportato gli utenti in un racconto intimo di come quattro innovazioni tecnologiche sono entrate nella quotidianità di tutti, cambiandola in positivo.

Il tuo team. Iniziamo da te (bello festeggiare tra i Ceo un’altra donna) e allarghiamo alla squadra, peraltro dovrebbe essere in arrivo il nuovo direttore creativo, giusto? 

Grazie, si è un importante traguardo di cui sono fiera anche se il bello verrà quando l’ingresso di una donna in un ruolo di leadership non farà più notizia, perché vorrà dire che finalmente sarà diventata normalità, ‘la vita’, appunto.

Oltre me, la squadra è pronta ed è la vera ricchezza, molti di loro sono in TBN fin dall’inizio e il nostro cammino con i suoi cambiamenti sono condivisi, per questo solidi.

La prima linea – ad ora – è composta da donne preziose: tre Client Director, Chiara Tranquillino, Anna Chiara Pelletti, Caterina Guastini, capaci di ascoltare il Cliente e guidarlo con una visione boundless, e poi c’è Silvia Cannata, nel ruolo di Creative Strategy Director, che mette insieme un incredibile intuito creativo con una visione strategica e progettuale non comune, che fa la differenza con tutti i clienti.

Sulla nuova direzione creativa esecutiva, posso solo anticipare che il nuovo ingresso riporterà un po’ di equilibrio di genere.

Ma l’intera agenzia è formata da talentuosi professionisti, in questi primi mesi dell’anno i direttori creativi hanno lavorato con fervida passione e un’attenzione ancora maggiore per rendere entusiasti i clienti e indirizzare il reparto, i creativi e designer hanno risposto in modo egregio e gli strategici e account hanno sostenuto l’intero processo di lavoro ogni giorno, con grandi risultati. Oggi abbiamo basi solide umane e professionali per fare sempre meglio.

Qual è il vostro rapporto con l’internazionale e che ruolo intenderete avere? 

Collaboriamo con dentsumcgarrybowen su alcuni clienti globali come Generali e DAZN, lo facciamo in modo collaborativo, partecipando al processo creativo fin dal principio per dare una visione locale quando serve. Sempre più spesso ci capita di essere parte di team di gara internazionali, l’Italia è uno dei Paesi centrali per la reputazione creativa di dentsu. Sui clienti attuali, i modelli organizzativi cambiano in base al Global Client: possono partire dalla strategia e concludersi con la produzione centralizzata oppure intervenire solo in alcune delle fasi. Ma sempre in maniera attiva, mai come puro service. A tendere, a prescindere da un possibile rebranding, si manterrà sempre un giusto balance tra autonomia locale e guida globale, saranno le esigenze del cliente a definirne gli equilibri più corretti.

La maggiore sfida che ti sei posta?

Mai solo una, per quel che mi riguarda, ma la principale è quella di puntare all’eccellenza creativa, che vuol dire incrementare il numero di gare vinte, far conoscere The Big Now non solo per la sua solidità strategico/relazionale ma sempre di più per le idee che è in grado di generare, diventare un punto di attrazione per i giovani talenti (creativi e non) e per i clienti che credono nella creatività intesa come idee unforgettable, incisive, che restano nella testa e portano risultati. Il tutto senza perdere di vista le persone. La scelta Dentsu di puntare sulla creatività e di sostenerla come fonte di valore ed eccellenza è di grande aiuto in questo percorso.

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