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FSNC: il servizio civile è trampolino per la formazione e l’occupazione dei giovani in Italia. La comunicazione può fare molto per coinvolgerli, soprattutto se usando il loro linguaggio riesce a fare informazione ed educazione

A seguito della previsione contenuta nel Decreto legge n. 48 del 2023, all’art. 12 comma 1, che inserisce il Servizio Civile Universale tra le misure per il supporto alla formazione e al lavoro, e in concerto con il programma ‘Garanzia Giovani’, iniziativa europea nata dalla necessità di fronteggiare le difficoltà di inserimento lavorativo e la disoccupazione giovanile degli Stati Membri dell’Unione, abbiamo parlato del tema con Enrico Maria Borrelli, Presidente del Forum Nazionale del Servizio Civile.

Con questo provvedimento adottato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, si consolida il riconoscimento della valenza formativa e della dimensione professionalizzante del Servizio Civile Universale previsti dalla stessa normativa che lo istituisce. La peculiarità di riuscire ad attivare le ‘competenze civiche e sociali’ rendono il Servizio Civile uno strumento efficace anche per potenziare l’occupabilità dei giovani. L’elemento chiave che caratterizza questa esperienza di volontariato, qualunque sia l’area di intervento della progettualità e l’ente che la attua, è infatti il ‘fattore progetto’, inteso sia sul piano tecnico che culturale. E’ fondamentale, tuttavia, che le nuove disposizioni siano attuate senza stravolgere la natura e l’impianto del Servizio Civile e che venga valorizzato e promosso in modo adeguato, così da offrire opportunità di crescita personale e professionale ai giovani, preservando l’equilibrio tra educazione, il ruolo proprio dell’istituto, formazione e lavoro: se fosse privato delle sue finalità educative e orientato alla sola dimensione formativa ed occupazionale, si rischierebbe di limitarne, piuttosto che accrescerne, le potenzialità“.

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