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‘CIE già’, presentata a Roma la campagna sull’uso della Carta d’Identità Elettronica per accedere ai servizi pubblici digitali. Testimonial Marco Camisani Calzolari. Pianificazione multicanale con un budget di 135mila euro. La creatività è interna

di Maurizio Ermisino

Un’app per accedere a tutti i servizi on line della Pubblica Amministrazione? CIE già. È questo il gioco di parole e lo spunto creativo della campagna di comunicazione sull’uso della Carta d’Identità Elettronica (CIE) che è stata presentato oggi a Roma, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nello spot, il testimonial Marco Camisani Calzolari, insieme a figlio, ci spiega che oggi basta scaricare l’app CIE Id per accedere ai servizi on line della Pubblica Amministrazione con la propria Carta d’Identità Elettronica.

La creatività è stata realizzata internamente alla Direzione Comunicazione della Presidenza del Consiglio: lo spot, di 30 secondi, è pianificato sulle reti nazionali Rai, Mediaset e Sky, e, con una capillare diffusione, sulle emittenti locali, selezionate in base ai dati auditel. È previsto anche uno spot radiofonico e una pianificazione web e digital, in modalità programmatic, e social. La casa di produzione è la Audience CEAP. E il budget totale – tra creatività, produzione e media – è di 135mila euro.

“È sempre importante cercare di raccontare il tema dell’innovazione”

Ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Informazione e l’Editoria Alberto Barachini. “È sempre importante educare i cittadini al digitale. È importante raccontare un punto d’arrivo, quello di affiancare alla Carta d’Identità Digitale un’applicazione che ampli lo spettro dei servizi digitali. Nel nostro Paese un digital divide anagrafico, ma esiste anche un digital divide informativo. Abbiamo bisogno di raccontare quello che facciamo. È importante fare il punto sul perché la Carta d’Identità Digitale sia strategica, come possa migliorare le nostre vite. Può affiancare lo SPID, ma garantire una protezione dei dati personali maggiore”.

“Il Ministero dell’Interno è parte importante e attiva rispetto alla CIE. È un progetto di cui siamo titolari”.

Lo ha dichiarato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro, che ha fornito una serie di dati, aggiornati a fine febbraio 2024. “Gli italiani hanno avuto accesso 16 milioni di volte a questi servizi, di cui 4 milioni e 800mila tra smartphone e tablet, quadi 2 milioni di dispositivi in più rispetto al 2023. I servizi on line dalla banca CIE negli ultimi due anni sono passati dai 18 ai 36 milioni di utenti”. “Lo spot è una discussione tra padre e figlio che fa capire quanto sia importante la tecnologia oggi”, continua. “L’accesso non sarà solo per i privati ma riguarderà anche il pubblico. L’identificazione avviene con un livello 3 di sicurezza. Ringrazio il ministro Piantedosi che ha voluto fortemente questo progetto. Questo spot non parla dei pericoli dell’era digitale, ma delle grandi opportunità che dà”.

“È una campagna di comunicazione molto radicata nel territorio e molto diffusa”.

Lo ha dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione Alessio Butti. “Sono stati scelti dei mezzi indispensabili per raggiungere tutti i nostri target”, ha spiegato. “L’uso della CIE deve essere accessibile a tutte le fasce anagrafiche. Per questo abbiamo pianificato sulle tv nazionali, locali, sulla radio e tutto il mondo social”. “Marco Camisani Calzolari è il testimonial degli sforzi che il governo sta facendo in questo campo”, spiega. “Lo abbiamo scelto per una comunicazione che sia la più disinvolta possibile ma anche la più efficace. È il tratto distintivo di Camisani Calzolari, che è nel comitato che ha rilasciato la strategia per l’Intelligenza Artificiale al governo”.

La CIE non sostituirà lo SPID

Piuttosto lo affiancherà. “All’inizio del 2022 qualcuno era perplesso riguardo alle mie dichiarazioni su quello che avremmo fatto riguardo alla CIE”, precisa Butti. “Non abbiamo spento lo SPID, ma si sta evolvendo. È stata una straordinaria esperienza che il Governo ha intrapreso. E la CIE sarà l’apogeo del lavoro sul digitale che abbiamo fatto, proiettato verso il 2026”. Il sottosegretario inoltre ha spiegato come tutti abbiano lavorato, insieme ai Comuni, per la velocità del rilascio della CIE. “C’è qualche problema”, riflette. “In una città grande come Roma qualche Municipio si accorda l’appuntamento per l’inizio delle procedure dopo 6-8 mesi, ma altri Municipi virtuosi della città hanno accelerato moltissimo”. Grazie a questa nuova app, con un Qr code e l’ingresso dei dati una volta sola si ha oggi accesso a tutti i servizi.  “Questo è il primo spot sulla digitalizzazione del Paese da almeno 15 anni a questa parte”, afferma con orgoglio Butti.

Il ragazzo è veramente il figlio di Camisani Calzolari

Al momento di girare, tra l’altro, il giovane co-protagonista dello spot aveva appena ricevuto la CIE. “Sono onorato di aver aiutato lo Stato e il Governo su questi temi, che per me sono ragione di vita”, ha raccontato Camisani Calzolari, in collegamento video. “Non è solo la comunicazione, ma il fatto che la CIE e la relativa app siano un passo straordinario. Lavoro sempre per semplificare la vita dei cittadini. Conoscere la tecnologia significa dominarla. E questa è un’app che fa bene il suo lavoro. La PA è sempre stata un po’ rigida e serviva qualcosa che la semplificasse. Tecnicamente questo è il metodo più sicuro, al momento, per accedere ai servizi della PA. Volevamo riuscire a dire queste cose con uno spot che arriverà a tutti”.