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Wikimedia Italia e altri cinque capitoli esclusi da WIPO, l’agenzia delle nazioni unite per la proprietà intellettuale. L’opposizione della Cina

È stata respinta a Ginevra la candidatura di Wikimedia Italia e di altri cinque capitoli nazionali del movimento Wikimedia come organizzazioni osservatrici presso WIPO, l’Organizzazione Internazionale della Proprietà Intellettuale delle Nazioni Unite. La decisione è stata presa nel corso della riunione del Comitato Permanente sul Copyright e i Diritti Connessi (SCCR) di WIPO.

I capitoli Wikimedia di Italia, Francia, Germania, Messico, Svezia e Svizzera avevano presentato la loro candidatura per entrare come osservatori nel comitato permanente che si occupa delle policy sul copyright. Wikipedia e i progetti Wikimedia fanno affidamento su policy del copyright aperte e flessibili, per assicurare che la conoscenza possa essere accessibile e condivisibile liberamente attraverso le proprie piattaforme.

Amanda Keton, Consigliere Generale di Wikimedia Foundation, ha dichiarato in una nota: “I capitoli Wikimedia possiedono un’esperienza di prima mano sulle barriere legali alla condivisione di informazioni nei loro paesi e una conoscenza approfondita delle policy legate al copyright. La loro presenza presso WIPO aiuterebbe a garantire una presenza globale e differenziata di organizzazioni della società civile all’interno dell’SCCR, assicurando che le policy sul copyright riflettano i bisogni dell’ecosistema globale del web. Chiediamo agli stati membri di riconoscere e sostenere il valore che il movimento per la conoscenza libera di Wikimedia può portare a WIPO”.

Wikimedia Italia, in particolare, ha presentato la sua candidatura come organizzazione osservatrice presso SCCR di WIPO perché da tempo si impegna per favorire in Italia il libero accesso al patrimonio culturale, in linea con le direttive europee. Viste le restrizioni esistenti in Italia al realizzare e condividere online riproduzioni di opere d’arte nel pubblico dominio, la partecipazione ai lavori di WIPO è per Wikimedia Italia un passo necessario per cercare un coordinamento globale, a favore della condivisione della conoscenza.

Iolanda Pensa, Presidente di Wikimedia Italia, ha commentato: “Ogni capitolo nazionale che ha presentato la sua candidatura si impegna in maniera diversa nel proprio paese in relazione al dibattito sul copyright e sulla proprietà intellettuale. È essenziale che le nostre comunità – che producono conoscenza libera, coinvolgono milioni di volontari e realizzano benefici per miliardi di utilizzatori – abbiano una voce presso la piattaforma internazionale in cui si discute di copyright. I nostri progetti rispettano il diritto d’autore e hanno bisogno di una legislazione internazionale che permetta la collaborazione e la partecipazione dei cittadini attraverso la tutela del pubblico domino e l’apertura dei contenuti. Abbiamo bisogno di una voce affinché il valore dei nostri progetti e contenuti non siano assimilati alle grandi multinazionali di Internet, perché noi non siamo una multinazionale: siamo cittadini che operano a vantaggio di altri cittadini e della società. Per questo motivo chiediamo al governo e alle istituzioni che rappresentano l’Italia presso WIPO di sostenere la nostra candidatura come organizzazione osservatrice all’assemblea generale di WIPO di luglio”.

L’opposizione della Cina

La Cina si è opposta apertamente all’accreditamento di Wikimedia Italia e dei capitoli di Francia, Germania, Messico, Svezia e Svizzera. La Cina ha dichiarato che i capitoli Wikimedia sono complici nel diffondere disinformazione. Queste affermazioni non considerano che il modello di Wikipedia mette in primo piano la neutralità e richiede di citare le fonti nel produrre contenuti; inoltre i capitoli Wikimedia non hanno la gestione di nessuna versione linguistica di Wikipedia.

Nel 2020 e nel 2021 la Cina aveva già bloccato l’accreditamento all’assemblea generale di WIPO di Wikimedia Foundation, l’organizzazione con sede a San Francisco che garantisce il funzionamento di Wikipedia e dei progetti Wikimedia a livello globale.

L’opposizione della Cina è senza precedenti nelle discussioni del comitato SCCR di WIPO e contraddice il regolamento stesso di WIPO. Un paese singolo non può generalmente porre il veto alla partecipazione di gruppi della società civile nei comitati di WIPO.

Nonostante i paesi del gruppo B, di cui fa parte anche l’Italia, abbiano sostenuto le candidature dei capitoli nazionali, Nicaragua, Bolivia, Venezuela, Iran e Russia hanno sottolineato di rinviare la decisione sull’accreditamento, per mancanza di unanimità.

Cos’è l’SCCR

L’SCCR è un organo di WIPO all’interno del quale vengono negoziate le leggi internazionali sul copyright. È composto dai rappresentanti dei paesi che fanno parte di WIPO, di organizzazioni non governative e società private, che offrono la loro esperienza per aiutare l’agenzia a realizzare il suo mandato globale. A causa di questa esclusione, i capitoli Wikimedia non potranno partecipare alle discussioni internazionali sul copyright, che hanno ripercussioni significative sul loro lavoro su Wikipedia e sugli altri progetti Wikimedia.

Wikimedia Italia e gli altri capitoli si sono anche candidati per l’accreditamento completo come organizzazioni osservatrici all’assemblea generale di WIPO. La decisione in merito è attesa per la prossima sessione di luglio 2022.