È una data già fissata nelle agende aziendali quella del 1 luglio 2023, quando la raccolta dati tramite lo strumento Google Universal Analytics cesserà la sua attività dopo oltre 10 anni, vincolando le modalità di acquisizione di informazioni dettagliate sulla customer experience e condizionando le strategie di digital marketing.
Ma anche l’utilizzo del GA4, il suo successore proposto sempre da Google, non tiene però conto della conformità al GDPR: infatti a partire dalla metà di uest’anno, il sistema non risulta in linea con le normative, nonostante l’aggiunta di funzionalità extra incentrate sulla privacy, a causa dell’invalidazione del Privacy Shield nel 2020.
“GA4 ha ancora una situazione ambigua con le autorità di regolamentazione europee”, sottolinea in una nota Valentino Bergamo, CEO di Calicantus. “In realtà, per ora almeno, il GA4 non rispetta la norme del GDPR ed è quindi ‘illegale’. “La principale soluzione è adottare una ‘digital data strategy’ aziendale e iniziare a raccogliere e analizzare dati con strumenti first party, ossia software che permettono la raccolta delle informazioni digitali senza passare per un sistema esterno/software proprietario, come è appunto Google Analytics”, conclude Bergamo
L’impiego di software di tracciamento ‘first party’ offre molti vantaggi come l’anonimizzazione completa dei dati; la raccolta del consenso facile e l’utilizzo di cookie proprietari per impostazione predefinita. Modifiche sostanziali nell’aspetto operativo, che richiedono nuove abitudini nella reportistica, oltre alla necessità di competenze IT/Analytics: per questo Calicantus ha studiato una soluzione su misura per ogni tipo di brand, garantendo tutte le funzionalità necessarie per mantenere al 100% la proprietà dei dati di traffico, ora asset aziendale proprietario di valore.
Per un approfondimento online è sempre disponibile su youtube un webinar dedicato all’argomento.