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Secondo rumors di Wall Street, Verizon venderebbe Yahoo e AOL ad Apollo Global Management per 4 o 5 miliardi di dollari (ne aveva spesi 9 per acquistarli). Fine dell’avventura dell’operatore USA nei digital media

Secondo le indiscrezioni circolate nel settore, Verizon sarebbe pronta a cedere a Yahoo e AOL dopo aver speso complessivamente 9 miliardi di dollari per acquistarli, in un momento in cui non si era ancora pienamente manifestata la crisi attuale dei ricavi.

Verizon starebbe esplorando la vendita di queste attività media digitali – hanno riportato da alcune testate americane – per cercare di uscire da una scommessa costosa e fallimentare sul rilancio di questi brand, ha riferito in particolare il Wall Street Journal. Il processo di vendita coinvolgerebbe la società di private equity Apollo Global Management e potrebbe portare a un accordo da 4 o 5 miliardi di dollari. Verizon, contattata dalla stampa americana, ha risposto che non ha nulla da aggiungere alla questione. L’articolo del Wall Street Journal, in effetti, è rimasto sul vago, affermando che Verizon sta esplorando la vendita di ‘comparti di Yahoo e AOL’, senza però identificare ‘quali’ parti né che cosa si intendesse con la fumosa perifrasi sull’esplorazione.

Un successivo articolo di Bloomberg sulla potenziale vendita spiegava che Verizon sta valutando la possibilità di vendere la sua intera divisione media, inclusi Yahoo e AOL, senza accennare alla possibile cessione solamente di alcune parte della galassia media digitale. In realtà non è emerso alcun elemento di certezza sulle intenzioni di Verizon, solo la conferma anche da parte di Bloomberg che i colloqui per ora stanno procedendo con Apollo Global Management , senza però specificare il tipo e le dimensioni del possibile futuro accordo, né se vi siano, reali o potenziali, altri possibili acquirenti interessati all’affare.

Verizon ha acquistato AOL nel 2015 per 4,4 miliardi di dollari e, successivamente, ha acquistato Yahoo nel 2017 per 4,5 miliardi di dollari, unendo poi i due brand in una sussidiaria chiamata Oath, che tuttavia, nonostante la cospicua dote di centinaia di milioni di email address che aveva in pancia, non è mai riuscita a competere efficacemente con Google e Facebook nel mercato pubblicitario. Verizon si è resa subito conto che i suoi piani media non stavano andando come aveva previsto: entro la fine del 2018 aveva già affermato che Oath, a causa della maggior concorrenza degli altri operatori del comparto, aveva fatto registrare ricavi e guadagni inferiori alle aspettative. Ciò aveva comportato la svalutazione dell’avviamento di circa 4,6 miliardi di dollari, azzerandone quasi tutto il valore.

Nel gennaio 2019, Verizon aveva annunciato licenziamenti del 7% degli 11.385 dipendenti nella divisione media, ovvero circa 800 dipendenti, ribattezzando Oath come ‘Verizon Media’ quello stesso mese. Altri 150 licenziamenti sono seguiti a dicembre 2019 dopo un altro calo dei ricavi.

“L’attività [Verizon Media], che comprende anche Yahoo Finance e Yahoo Mail, nonché i siti di notizie TechCrunch ed Engadget, ha generato entrate per 7 miliardi di dollari nel 2020, in calo del 5,6% rispetto all’anno precedente a causa di un forte calo della pubblicità durante i primi mesi della pandemia di coronavirus “, afferma un rapporto pubblico agli analisti. “Il business ha registrato una ripresa nella seconda metà e l’unità ha registrato due trimestri consecutivi di crescita a due cifre, incluso un aumento del 10%, a 1,9 miliardi di dollari, nel primo trimestre 2021″. Tuttavia, il settore dei media non era riuscito a raggiungere il suo obiettivo di 10 miliardi di dollari di fatturato annuo entro il 2020.

Di sicuro l’intera operazione, così come descritta, si tradurrà in un gigantesco writeoff per Verizon, dopo le avventure di Tumblr, acquistato per 1,1 miliardi di dollari nel 2013 e venduto al proprietario di WordPress.com, Automattic, nel 2019 per un cifra non comunicata, ma che, secondo un’analisi di Axios, si collocava ‘ben al di sotto’ di 20 milioni di dollari’; e la cessione dell’HuffPost a BuzzFeed nel novembre dell’anno scorso, che ha portato, secondo le comunicazioni agli azionisti, a una una perdita netta di altri 119 milioni di dollari.

D’altro canto, Verizon si è recentemente impegnata a spendere 45,45 miliardi di dollari nell’asta dello spettro ‘banda C’ a 3 GHz per migliorare la propria rete mobile, dichiarando poi agli investitori che le sue spese in conto capitale nel 2021 ammonteranno a un totale compreso tra $ 19,5 miliardi e $ 21,5 miliardi, inclusa l’ulteriore espansione di 5G e il rafforzamento della rete wireless 4G LTE per gestire le future richieste di traffico.

I ricavi operativi totali di Verizon nel primo trimestre del 2021 sono stati di 32,9 miliardi di dollari, in aumento del 4% anno su anno. L’utile netto è stato di 5,4 miliardi, in crescita del 25,4%, sempre anno su anno. A parte il settore del digital media, quindi, una società in espansione e in piena salute sul business ‘core’. Può avere un senso chiudere i conti con Aol e Yahoo, portare a registro perdite per 5 o 6 miliardi e ripartire senza questo fardello.