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Podcastory ‘studia’ Clubhouse e lancia sul mercato un’offerta dedicata ai brand che vogliono comunicare attraverso il social network delle voci

Davide Schioppa e Fabiana Sera, Podcastory

Esclusività: questo l’elemento fondante il nuovo ‘unicorn’ dei social media che, negli ultimi mesi, ha catalizzato l’attenzione mediatica. Parliamo naturalmente di Clubhouse, lanciato in America nel 2020 da Paul Davison e Rohan Seth, ex ingegneri di Pinterest e Google.

L’esclusività del nuovo social network delle voci si estrinseca su tre livelli principali:

  • Sistema operativo: solo IOS. L’esclusione dell’android pare possa essere presto rimodulata, ma non vi sono notizie certe a riguardo.
  • Invito. Per accedere al club non basta scaricare l’app e registrarsi, ma è necessario – a small world docet – ottenere un invito. In caso di accesso tramite altri social, è concesso agli utenti l’uso del solo profilo twitter o instagram. Facebook, pur con i suoi 2,7 miliardi di utenti, ne resta fuori.
  • Voce. Contenuti, narrazioni, verità. L’esclusione di immagini, foto, video e i soli profili reali tengono alla larga sedicenti influencers senza nulla di interessante da dire.

La narrazione alla base, che affascina, è il senso di appartenenza a un club esclusivo e al tempo stesso intimo e reale. L’esclusione di tutto ciò che non è voce, come i podcast hanno fatto a loro tempo, permette un’adesione alle conversazioni caratterizzata da attenzione, interesse, e una fruizione hic et nunc, qualsiasi altra attività si stia svolgendo.

Stanze di discussione (open, social, closed) con moderatori, speaker e ascoltatori, su argomenti di ogni tipo, organizzate da un algoritmo sulla base degli interessi dell’iscritto.

“Finalmente un social che spegne le luci sulle immagini e le accende sui contenuti. Chi non ne ha, ha l’enorme privilegio di potersi arricchire ascoltando chi ne ha. Ascoltare, non interrompere, condividere: un po’ di attività di cui, forse, avevamo bisogno, per nutrire il nostro Ego sano”, spiega Fabiana Sera, Coordinatrice Artistica per PODCASTORY.

Clubhouse è diventata popolare nei primi mesi della pandemia di Covid-19, specialmente dopo un investimento di 12 milioni di dollari nel maggio 2020 da parte della società di venture capital gestita da Andreessen Horowitz. A gennaio del 2021, ha ricevuto un ulteriore finanziamento, dalla stessa venture, di 100 milioni di dollari.

Oggi conta quasi 2 milioni di utenti e 180 investitori, invito dopo invito, grazie anche all’endorsement di celebrities statunitensi del calibro di Oprah Winfrey, Jared  Leto e Elon Musk, la cui presenza in una room ha letteralmente mandato  in tilt il social network, con la presenza di 5 mila follower.

“Dalle prime settimane di Febbraio, una delle ricerche più frequenti online sembra sia proprio ‘Clubhouse’. È indubbio che una realtà come la nostra che punta tutto sulla voce non possa ignorare questo crescente interesse. È pur vero che i numeri degli utenti sono ancora esigui, soprattutto in Italia. Dall’altra parte tra gli utilizzatori più assidui c’è una folta schiera di comunicatori, pubblicitari e professionisti del marketing. Per tutti questi motivi, abbiamo ritenuto opportuno realizzare prima una ricerca abbastanza approfondita sugli utilizzi e gli utilizzatori del social, poi un’offerta dedicata a tutti i Brand che vorrebbero capire come fare per entrare, magari in punta di piedi, nelle stanze del ‘Club’. Noi, saremo lieti di accoglierli e farli sentire in un ambiente protetto e confortevole”, aggiunge Davide Schioppa, Founder di Podcastory.

La ricerca realizzata da Podcastory è a disposizione di tutti gli addetti ai lavori, per riceverla, sarà sufficiente inviare una mail all’azienda con i propri dati alla casella di posta info@podcastory.it