Interactive

Per costruire il Metaverso, Zuckerberg inizia dai negozi fisici

Meta, la società di social media in precedenza conosciuta come Facebook, avrebbe in previsione l’apertura di negozi fisici, che alla fine si estenderanno in tutto il mondo. Lo rivela il New York Times citando persone, di cui mantiene segreta ovviamente l’identità, che avrebbero lavorato nei mesi scorsi al progetto, e alcuni documenti aziendali di cui è venuto in possesso. I negozi sarebbero stati utilizzati per presentare dispositivi realizzati dalla divisione Reality Labs dell’azienda, come visori per VR e ‘occhiali’ per realtà aumentata.

Questi dispositivi rappresentano le ‘porte di ingresso’ nel metaverso, un mondo digitale futuristico in cui le persone passano dalla versione virtuale a quella della realtà aumentata, a quella fisica quasi senza soluzione di continuità. Mark Zuckerberg, Fondatore e Amministratore Delegato di Meta, ha delineato, in occasione del rebranding del gruppo, una visione che identifica il metaverso come prossima piattaforma social. I negozi aiuterebbero a mostrare alle persone, concretamente, che la realtà virtuale e la realtà aumentata possono essere divertenti ed eccitanti, esattamente come le vede Zuckerberg.

L’obiettivo degli store è rendere il mondo ‘più aperto e connesso’, secondo i documenti dell’azienda visionati dal Times. Hanno anche lo scopo di suscitare emozioni come ‘curiosità’, ‘vicinanza’, nonché un senso di sentirsi ‘accolti’ mentre si sperimentano le cuffie e i visori in un ‘viaggio privo di pregiudizi’.

Le aziende tecnologiche che aprono i propri negozi non sono una novità. Basti pensare ad Apple, i cui negozi fisici sono cresciuti al punto di far parte della equity del brand, con i loro Genius Bar che rappresentano altrettanti punti di riferimento per conoscere i prodotti, ripararli e ricevere suggerimenti su come utilizzarli al meglio. Anche Microsoft ha seguito la stessa strada, sebbene con risultati non così eclatanti, mentre Amazon, con i suoi Amazon Go, i negozi senza personale dove si entra, si prende ciò di cui si necessita e si esce senza pagare, ricevendo l’addebito sul proprio account, ha stabilito un nuovo parametro della shopping experience.

La stessa Meta aveva già effettuato alcuni tentativi in questo senso: ha aperto chioschi ‘pop-up’ negli aeroporti e un pop-up store nel quartiere SoHo di Manhattan a New York per mostrare i suoi prodotti hardware Oculus. Ma il metaverso sarà qualcosa di incomparabile rispetto alle esperienze passate, secondo quello che Zuckerberg pensa e sostiene esplicitamente.

I documenti arrivati in possesso del NY Times mostrano che Meta immagina negozi con un’estetica moderna, minimalista e un posizionamento del brand non eccessivamente invadente. La società ha preso in considerazione molti nomi possibili, come Facebook Hub, Facebook Commons, Facebook Innovations, Facebook Reality Store e From Facebook. Alla fine si sarebbe scelto Facebook Store, ma probabilmente cambierà ora che la società è stata ribattezzata.

D’altra parte, la stessa campagna pubblicitaria di lancio di Meta, ideata da Droga5, mostra un ben noto quadro di Russeau come porta di ingresso nel metaverso, dove i protagonisti si trovano trasportati ‘come per magia’, si sarebbe detto una volta, prima di questa epoca di Augmented e Virtual Reality. E concludendo, metaverso per metaverso, come non ricordare il primo esempio di mixed reality: quello presente in ‘Mary Poppins’, un film di Walt Disney che – ironia della sorte – ha da poco chiuso tutti suoi negozi fisici presenti da decine di anni nel mondo, ad esclusione degli USA.

Ma se Meta procedesse con gli store, sarebbe la prima volta per un tech giant quasi totalmente digitale, con oltre 3,5 miliardi di persone che utilizzano le sue app come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. Una portavoce di Meta ha comunque affermato che la società non è in grado di confermare i piani per punti vendita, ma ha affermato che il suo ultimo visore per realtà virtuale era ‘molto richiesto’ e che il suo hardware era già disponibile presso i rivenditori partner.