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L’Auditel lancia la Total Audience e il Codice univoco degli Spot video per adeguarsi alla rivoluzione in atto nei media e alla granularità degli ascolti su oltre 60 tipi di device

Andrea Imperiali, Presidente di auditel
Andrea Imperiali, Presidente di auditel

Anche l’Auditel deve adeguare i suoi sistemi di rilevazione degli ascolti, per tener conto della rivoluzione in atto del mercato dei media, conseguenza del cambio repentino nelle modalità di visione dei contenuti video avvenuta con la penetrazione dello streaming e il crescente successo delle OTT.

Ecco quindi, all’interno della presentazione della relazione annuale in Senato, l’annuncio rilasciato dal presidente di Auditel, Andrea Imperiali, che ha lanciato la Total Audience che consente di monitorare, attraverso tecnologie innovative, non solo l’utenza televisiva tradizionale, ma anche tutti i device connessi. In Italia, ha affermato, ci sono 45 milioni di apparecchi televisivi, ai quali si aggiungono circa 75 milioni di nuovi schermi connessi: un quadro che richiede deciao un cambio di rotta.

La classifica mondiale dei media per fatturato certifica che nove delle prime tredici società sono statunitensi, tre sono cinesi e una è giapponese. Bisogna scendere fino al diciannovesimo posto per trovare il primo gruppo audiovisivo europeo, che è Bertelsmann. Anche in Europa, ha evidenziato Imperiali, si comincia ad assistere ai primi fenomeni di consolidamento cross-country fra i campioni nazionali della tv commerciale, citando le recenti operazione che hanno riguardato proprio Bertelsmann e Media For Europe.

Comunque, il modo in cui i contenuti video sono utilizzati sta cambiando rapidamente: la visione è passata dall’essere un evento familiare a una funzione individuale, mentre la fruizione si è trasformata dall’essere indoor a orario fisso all’essere in mobilità e on demand, grazie a circa sessanta diverse tipologie di device che consentono di accedere a contenuti audiovisivi.

Di fronte a questo scenario in progressiva evoluzione, Auditel ha rivoluzionato il metodo di rilevazione, basato su soggetti terzi in grado di fornire dati univoci, trasparenti e certificati. Dopo aver realizzato nel 2019 la misurazione dei consumi fruiti attraverso i device connessi, ora dà il via alla Total Audience, che combina il sistema campionario, capace, grazie al SuperPanel, di misurare con precisione i consumi fruiti attraverso tutti i televisori, e il sistema censuario, in grado di rilevare con granularità l’ascolto di ogni device, attraverso l’utilizzo di software specifici.

Insieme alla Total Audience, e di grande rilevanza per il mercato pubblicitario, è arrivato anche il Codice univoco degli spot video, che consente di tracciare ogni singolo filmato pubblicitario fruito su tutte le piattaforme e su tutti i device. Viene anche riorganizzata la rilevazione degli ascolti non riconosciuti, come quelli generati da soggetti che non hanno richiesto di essere misurati da Auditel o derivanti da utilizzi diversi dello schermo televisivo, come ad esempio, il gaming o la fruizione di canali radiofonici.

Le novità si muovono nel solco delle linee tracciate dall’Agcom, che auspica una razionalizzazione dei sistemi di rilevazione. Le grandi piattaforme online e i servizi OTT, infatti, sono stati sino ad ora poco propensi ad aderire a misurazioni di natura censuaria effettuate da soggetti terzi, mentre il fatto che i questi operatori effettuino rilevazioni del traffico in maniera autonoma incrementa il rischio di introdurre sul mercato dati derivanti da metriche e convenzioni diversi tra loro. L’auspicio del ‘nuovo’ Auditel, invece, è quello di poter arrivare a disporre di un dato complessivo certificato di total audience che consenta di misurare in maniera univoca la fruizione dei contenuti singoli, pur nella moltiplicazioni di device che è destinata ad accrescersi ancora in futuro.