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In vigore in Francia la legge ‘Climate & Resilience’: obbligo di segnalare l’impatto climatico delle auto e divieto di pubblicità per i combustibili fossili. Ma non mancano le ‘scappatoie’

Lunedì scorso, il 22 agosto, è entrata in  vigore in Francia la legge ‘Climate & Resilience‘ che, tra le molte novità che riguardano l’ambiente, sottolinea l’obbligo di indicare l’impatto climatico dei prodotti negli annunci pubblicitari, con applicazione immediata nei settori dell’automotive e degli elettrodomestici.

Ma soprattutto emerge il fatto che all’articolo 4 è stato deciso lo stop alla pubblicità per i combustibili fossili, cioè benzina, gasolio e altri derivati di origine estrattiva come il metano. A questo primo passo seguirà dal 2028 anche il divieto di promuovere attraverso i canali pubblicitari i veicoli più inquinanti, che probabilmente – perché su questo punto non c’è ancora chiarezza – saranno quelli per cui è già stato deciso lo stop della vendita dopo il primo gennaio 2030. Cioè quelli che sono omologati, secondo gli standard WLTP, con emissioni di CO2 superiori a 123 g/km.

La mossa rende il paese il primo in Europa a mettere in atto un tale divieto: le aziende non possono più promuovere prodotti energetici a base di petrolio, energia dalla combustione del carbone e idrogeno ottenuto da fossili senza cattura della CO2.

Per il gas fossile il divieto di pubblicità scatterà invece a giugno 2023: una proroga decisa in vista delle completa liberalizzazione del settore, perché vietare la pubblicità sarebbe una barriera di ingresso ai fornitori di gas alternativi, che impedirebbe loro di farsi conoscere rispetto ai player storici, è stato spiegato da fonti ufficiali.

Per i trasgressori si prevedono sanzioni fino a 100.000 euro, aumentate fino al doppio per i recidivi, ma il divieto per alcuni ambientalisti, come GreenPeace France, è troppo blando: non copre gli investimenti finanziari in combustibili fossili e le sponsorizzazioni e consente la pubblicità dell’idrogeno blu (cioè da metano con cattura della CO2) e di altri combustibili e gas fossili, purché includano almeno il 50% di energia rinnovabile o contenuto di biogas. Resta ancora da valutare quale sarà la reazione del mercato, che riunisce nel comparto del carbon fuel alcuni dei maggiori spender pubblicitari, nonché alcuni dei ‘campioni’ transalpini, con TotalEnegie in primo piano.

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