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Gli spettatori in streaming superano per la prima volta la TV lineare in Europa (EU5) e ora sono il 53% delle visualizzazioni. I dati più recenti di Samsung Ads

Samsung Ads Europe rivela che lo streaming sugli smart tv Samsung nell’UE5 ha superato, in termini di tempo di visione, la televisione lineare. I dati da gennaio a giugno 2020 mostrano che il tempo di streaming sale al 53% e sorpassa per la prima volta la tv broadcasting tradizionale.

Samsung Ads Europe, la divisione media e pubblicità di Samsung Electronics, ha condotto il suo primo report europeo dal titolo ‘Behind The Screens’ sulle abitudini di visione attraverso i suoi dispositivi TV in cinque paesi europei: Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Italia. Al riguardo va sottolineato che Samsung è al vertice della classifiche dei produttori di smart TV, posizione che detiene da 14 anni consecutivi, e utilizza i dati proprietari raccolti dalla tecnologia Samsung ACR, sfruttando le informazioni provenienti da oltre 30 milioni di Smart TV.

Ma come è costituito questo streaming, che ha sorpassato la televisione lineare? Il Video On Demand (VOD) rappresenta in totale ormai la maggior parte dell’audience tv, ma il il VOD supportato dalla pubblicità (AVOD) ha registrato la crescita maggiore con il + 29%. pari a un tempo medio di fuizione quotidiana di 1 ora e 22 minuti per i consumatori dell’UE. In crescita anche la altre forme di streaming: il Subscription Video on Demand (SVOD) ha messo a segno un +13%, il Broadcaster Video on Demand (BVOD) è aumentato del + 15%, al pari del Transaction Video on Demand (TVOD), che ha registrato un altro +15%. Infine, mentre la stragrande maggioranza degli spettatori (70%) guarda comunque una combinazione fra trasmissioni lineari e OTT, c’è una percentuale crescente (11%) di “solo streamer” nell’Europa a 5, che appare in moderato aumento.

La situazione è leggermente diversa in Italia, dove la visione sincrona prevale (si poco) sullo streaming, che costituisce il  47% del totale del tempo speso a guardare la tv. Ma le dinamiche sono esplicite: nel 1° semestre di quest’anno lo streaming ha guadagnato il 21%, a fronte del calo del 7% della televisione lineare. Ancora più significativo l’incremento dell’AVOD, che ha messo a segno un +32% rispetto all’anno scorso.

“La continua crescita del consumo di streaming è una tendenza significativa di cui gli inserzionisti devono essere ben consapevoli”, ha commentato in una nota Alex Hole, Vice President di Samsung Ads Europe. “Lo streaming non è più solo un comportamento emergente, ma piuttosto un metodo di visualizzazione che è diventato centrale. Di conseguenza, gli inserzionisti devono adattare le strategie per raggiungere tutti gli spettatori televisivi poiché consumano una selezione più ampia di contenuti sia da fonti lineari che OTT. La TV lineare continua a raccogliere un audience vasta, ma gli inserzionisti pubblicitari dovrebbero evitare una sovraesposizione a questo pubblico più ‘tradizionale’ a scapito del coinvolgimento della base di pubblico degli streamer in rapida crescita ”.

“Un piano media che comprenda l’importanza della pubblicità mirata nell’environment della TV connessa è fondamentale dunque per gli inserzionisti”, ha aggiunto Hole, “che cercano di raggiungere i consumatori attraverso tutte le loro consuetudini di visualizzazione, quando i dati ormai mostrano un numero crescente di famiglie che non mostra alcun problema a passare senza soluzione di continuità dalle trasmissioni lineari alle varie forme di VOD”.