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Facebook News esce dalla fase di test. Negli USA le notizie prodotte da centinaia di testate, personalizzabili in base alle abitudini di consumo di ogni utente

Negli USA è nata su Facebook una nuova sezione dedicata specificatamente alle notizie e chiamata, in un eccesso di originalità ‘News’: un nuovo passo verso il social journalism che fa seguito a una fase di test, iniziata lo scorso mese di ottobre. L’obiettivo del social media di Mark Zuckerberg è quello di utilizzare gli editori, che veicolano una informazione di qualità, in cambio di una maggior diffusione dei loro contenuti.

Negli Stati Uniti, quindi, Facebook News ospita notizie nazionali e locali, in un flusso personalizzabile dall’utente, che avrà quindi accesso a notizie scelte in base a ciò che legge e condivide. Ma Facebook News presenta anche notizie del giorno, selezionate da un team di giornalisti assunto dalla società. “Abbiamo lavorato con alcune delle migliori testate negli Stati Uniti per portare le loro storie su Facebook News”, spiega la il social media in una nota, “quindi ogni volta che lo si apre, si potranno ricevere le notizie più rilevanti”.
Gli utenti avranno poi accesso ai media specializzati su singoli settori, quali la scienza o la finanza, e quelli che si occupano di news relative a comunità raggruppate in cinque gruppi etnici: afroamericani, latini e ispanici, asiatici, nativi americani e nativi di Alaska e Hawaii.

Il tutto in linea con l’atteggiamento antirazzista che sta sconvolgendo gli USA in questi giorni di proteste e di rivolte. Un contesto in cui Facebook spera di recuperare terreno, dopo essere stato superato da Twitter (e anche da altre piattaforme alternative come Signal). In particolare, nelle ultime settimane era stato registrato anche uno sciopero dei dipendenti, che protestavano per mancata risposta a quello che a loro giudizio era un attacco del Presidente Donald Trump ai social media.

In realtà, l’ordine esecutivo di Trump, che è stato da tutti interpretato come la risposta a un commento di Twitter a un suo post, non è privo di logica: se il social network è neutro sulle cose che pubblica, continua a essere irresponsabile, ma se aggiunge una valutazione personale sui contenuti – come ha fatto Twitter nei post di Trump o cancellando 7000 fake user affiliati al turco Erdogan – allora diventa editore e deve rispondere come qualsiasi altro.

Facebook, per il momento, sembra aver scelto una via meno rischiosa: le News saranno fornite da centinaia di siti editoriali e le eventuali responsabilità saranno in capo a questi ultimi.