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Donne del Digital. Orianna Briceno, Founder & CEO Studiobriceno: al mercato auguro di diventare realmente inclusivo e meritocratico, trasparente e giusto, al passo con i tempi. In altre parole: meno ‘marchette’, più sostanza

Che domanda non ti farei mai se tu non fossi donna?

“… Ah, lei è venezuelana, son tutte così ‘esuberanti’ come dicono?” Citazione vera, con risatina complice inclusa. Se questi erano i presupposti delle aziende di 21 anni fa di sicuro serviva lavorare per raggiungere un cambiamento dal profondo, dalle basi, dei valori e delle coscienze di chi allora ne era alla guida. Il problema è che oggi succedono ancora situazioni come questa e non vanno né taciute né tollerate.

Qual è il tuo stile di leadership?

Applico accoglienza, ascolto e umanità, con l’obiettivo di aiutare a formare responsabilmente i manager del futuro. Mi piace lavorare in modalità ‘collaboriamo insieme’, sentirci tutti parte della stessa squadra. Credo profondamente nel potenziale umano delle nuove leve e ne supporto la crescita, dando anche spazio alle loro passioni nel pieno rispetto delle caratteristiche e delle ambizioni professionali dei singoli. Lavorare in serenità è un must. La salute oggi è il nuovo lusso quindi dobbiamo assolutamente lavorare in un ambiente sereno, gratificante, accogliente e stimolante, dove la parola ‘soluzione’ sia sempre al centro.

Come ti descriverebbe il tuo team?

L’ho chiesto proprio a loro: “Un ariete, sempre in movimento”. “Accogliente e determinata”. “Affettuosa ma non invadente. Un leader sempre aperto al confronto, capace di insegnare ma anche di imparare. La parola d’ordine del team con te è sempre ‘ascolto’. Conosci un sacco di ristoranti fantastici e hai un cane semplicemente dolcissimo”. “Smart, attenta, puntigliosa al punto giusto e creativa”.

Adattarsi o innovare?

Questo è un momento che ci porta a ripensare, quasi quotidianamente, a queste due parole, soprattutto se fai l’imprenditore. Per me oggi viaggiano in sinergia, quindi è di vitale importanza adattarsi e innovare. Dobbiamo sfidarci nel disegnare nuove strade, consapevoli di ciò che stiamo vivendo e dei nuovi bisogni. Uscire ora più che mai dalla ‘comfort zone’, creando nuovi percorsi/servizi attraverso studio e formazione costante.

Chi è la tua eroina? E il tuo eroe?

Da giovane, avrei detto Wonder Woman. Oggi, a 46 anni suonati, ho capito di avere un grande esempio nella mia famiglia: la mia nonna materna Josefina, 94 enne, che vive in una Venezuela precaria ma continua a sognare: canta meravigliosamente, traslocherebbe domani negli USA dai suoi figli, ma soprattutto cinque anni fa ha scritto un libro di ricette tradizionali venezuelane per omaggiare le sue radici. Oggi si può trovare su Amazon. Lei mi insegna due cose: che l’età non è più un limite e che nulla è impossibile se siamo fedeli a noi stessi. La abuelita è molto cocciuta. Non posso negare il nostro vincolo. L’eroe? Bradley Cooper, vale anche lui?!?

Lavori in un settore in costante cambiamento, come fai a mantenerti al passo coi tempi?

Vivo in costante osservazione, di natura sono una persona curiosa, leggo molto e mi piace informarmi, tra nuovi trend e una visione fortemente internazionale. Direi quindi che la curiosità mi ha portata spesso a entrare in un dialogo frequente con i giovani che incontro, molte volte anche diventati clienti, quasi sempre amici. Mi sono costruita quindi una cerchia di GD (giovani donne) digital e non solo, appassionate, capaci, curiose, versatili con le quali mi confronto spesso provando sempre a creare ‘sistema’.

Se non facessi quello che fai, faresti?

Farei sempre l’imprenditrice ma nella ristorazione. La cucina è di famiglia. Ci piace. Prima o poi realizzerò il mio sogno nel cassetto: aprire la prima vera Arepera a Milano – un chiringuito – dove poter assaporare le Arepas, tipico panino venezuelano e tanti altri piatti tipici legati alle mie radici.

La carriera si pianifica o succede?

La strategia al centro. Da sempre è stato il mio cruccio quindi fino a 12 anni fa ho spesso pianificato le diverse mosse della mia carriera. Fino a quando non ho trovato un grosso ostacolo professionale che ho trasformato in opportunità, creando il mio proprio progetto: così nel 2008 è nato Studiobriceno. Volevo aiutare clienti e realizzare progetti mirati ed etici, divertendomi e mettendoci la mia solita passione. Ci sono riuscita e così sono diventata una ‘artigiana della comunicazione’.

A quali caratteristiche devi di più il tuo successo?

A non demordere mai davanti a un ostacolo e alla ricerca continua di soluzioni vincenti o comunque di valore. All’essere stata sempre assertiva, dinamica e disposta, con umiltà, ad adattarmi ai venti che tirano. Sempre. Mai svendendo il mio valore. Mai!

Cosa diresti alla te stessa 18enne oggi?

Sono cresciuta professionalmente troppo in fretta. Con la scusa di diventare indipendente è nata, sempre con più forza, la mia voglia di mangiarmi il mondo e di conoscere a fondo la tecnologia. Ero convita, allora, che questo nuovo comparto avrebbe trasformato tutti gli equilibri. Ecco: avrei voluto vivere quel periodo iniziale di crescita con maggiore consapevolezza del mio ‘tempo’ personale. Oggi mi direi: respira, vai piano, assapora il tempo, perché ‘less is more’!

Che augurio fai al tuo mercato per il prossimo futuro?

Sono nata con questo mercato. E oggi lo riconosco molto poco, troppa dispersione, tanti interessi individuali. Spero solo un giorno possa diventare un mercato realmente inclusivo e meritocratico, trasparente e giusto, al passo con i tempi: meno ‘marchette’ più sostanza. Ma l’augurio più sentito va alle donne, manager e non. Spero si riesca a essere prese maggiormente in considerazione, non perché va di moda farlo ma perché l’intero sistema riconosce il nostro valore e impegno come fondamentali per l’andamento della società e quindi della comunicazione (digitale e non).