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Don Tapscott al World Business Forum: “Rivoluzione prossima ventura l’Internet degli asset, che ridisegnerà le imprese, e l’eVoting, che cambiera il volto degli Stati”

Notevole lo speech che Don Tapscott ha tenuto questa mattina al World Business Forum, sul tema dell’innovazione tecnologica. L’esperto canadese ha parlato per quasi un’ora e mezza, alternando i suoi concetti portanti ad aneddoti relativi alle sue passate esperienze a Milano, che risalgono a tempi diversi, fino a una quarantina di anni fa, e a qualche commento sul prossimo arrivo di sua moglie, che “provvederà far risalire con i suoi acquisti in via Montenapoleone il PIL italiano”… Commenti che negli Usa sarebbero stati bollati ‘con il fuoco’ come sessisti e inaccettabili, ma che qui hanno solo fatto sorridere anche le rappresentanti del sesso femminile presenti in platea.

Al di là della divagazioni sulla pandemia e sulla sue conseguenza – a New York per esempio due negozi su tre stanno serrando i battenti per l’affermazione inarrestabile dell’eCommerce – il nucleo del discorso, presentato con una accurata scelta dei tempi ‘teatrali’, è che stiamo entrando nella ‘Seconda Era di Internet’. La prima è stata l’Era dell’informazione, che ha plasmato l’internet fino farla diventare come la conosciamo ora. La seconda era è quella ‘degli asset’, dei valori economici, che attraverso la blockchain azzererà i costi di intermediazione. Perché è necessaria una banca, se si può trasferire il denaro in India usando Diem, la criprovaluta di Facebook, o qualsiasi altra applicazione, sia essa il vecchio bitcoin o la futura valuta digitale cinese? O a che cosa serve un notaio se posso attivare digitalmente uno Smart Contract asseverato con l’idea originaria di Satoshi Nakamoto?

La rivoluzione che sta investendo adesso l’industria finanziaria e assicurativa si allargherà in fretto anche a tutti gli altri comparti: “Questo cambiamento è irreversibile”, ha spiegato Tapscott, “sarebbe come voler ricostruire un pollo vivo partendo dai chicken nugget di McDonald”. La blockchain azzera i costi di coordinamento e quelli di contatto, ha poi sottolineato, e questo porta a una nuova architettura delle imprese, che fa sparire le necessità delle aziende che intermediano: “un termine che è destinato a scomparire nella Seconda era di internet”, ha ribadito Tapscott.

Ma questa ‘rivoluzione’ non è limitata alle imprese, anche i governi saranno saranno presto toccati, a partire dal ripensamento necessario dal valore della Privacy. “Privacy is Freedom”, ha affermato, poiché senza rispetto della riservatezza non è possibile pensare a una società libera. Si pensi al riconoscimento facciale e al ‘social score’ della dittatura cinese che generano come risultato una struttura irreggimentata e sottoposta un attento controllo individuale.

È un problema che esula dalle realtà dell’Asia Pacifico, anche negli USA la sfiducia nel sistema ha raggiunto nuovi massimi. “È per questo che diventa necessaria la Second Wave of Democracy”, ha concluso Tapscott, con l’utilizzo del voto elettronico, anch’esso basato sulla blockchain, per restituire potere ai cittadini che potrebbero votare non solo per i parlamentari e le altre cariche elettive, ma anche sui singoli progetti a livello sovranazionale, statale o cittadino, o addirittura di quartiere. Una cosa alla Casaleggio Senior, insomma.

La conclusione è indiscutibile, ‘Future is something to be achieved’, ma rimangono alcuni dubbi, che non sono stati toccati dallo speech – forse per ragioni di tempo – ma che la cronaca evidenzia quasi quotidianamente.

Va bene la blockchain, ma che cosa raccontiamo agli investitori che si sono visti scomparire da un giorno all’altro gli Squid Coin, insieme alle persone che li gestivano, ai siti internet e a tutto l’ambaradan, blockhain inclusa, alla base della criptomoneta? Che al mondo ci sono persone disoneste?

E poi, perdonate ma ho quasi la stessa età di Trupscott, l’eVoting non mi entusiasma: che cosa garantisce che il ‘mio’ voto sia davvero anonimo e non manipolato? La blockchain può registrare un voto, e da quel momento è immodificabile: ma la fase critica è quella dell’espressione anonima della preferenza, che non può essere registrata pena l’identificazione del votante. Meglio la matita copiativa, IMHO.