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Criptovalute, sono più di 100 milioni in tutto il mondo le persone che le scambiano su mercati aperti 24 ore su 24

Ci sono molti modi per fare soldi: puoi guadagnarli, rubarli, falsificarli o, se sei Satoshi Nakamoto, puoi semplicemente inventarli”. Così Joshua Davis (The New Yorker) nel 2011 apriva l’articolo relativo al misterioso fondatore della prima cripto-valuta. Probabilmente è ancora presto per poter dire se l’eredità di Satoshi Nakamoto cambierà il sistema dei pagamenti, però è un dato di fatto che l’economia globale si stia muovendo verso un futuro sempre più digitale. Ogni giorno si stima che circolino 300 miliardi di dollari in criptovalute, quasi 100 volte gli scambi medi di una giornata a Piazza Affari e quasi il 50% in più dei volumi di una buona giornata al NASDAQ.

E sono più di 100 milioni in tutto il mondo le persone che scambiano criptovalute, come se fossero azioni. Una algocrazia finanziaria orizzontale, dove sullo stesso terreno si battono piccoli risparmiatori, nerd incalliti, insospettabili appassionati di finanza alternativa, un’orda di cryptomani che vivono il mercato giorno e notte, senza soluzione di continuità, a caccia dell’ultimo profitto, dell’ultimo trend positivo e dell’ultimo boom di mercato.

Infatti, chi fa trading attivo sulle criptovalute – che sia con grandi o piccoli capitali – ha mercati aperti 24 ore su 24, anche di domenica. In questo aspetto batte anche il Forex, il mercato delle valute classiche, che è aperto 24 ore su 24, ma non durante la domenica.

“Bianco, al di sotto dei 35 anni, con un reddito medio o alto,  è questo l’identikit dell’investitore in criptovalute tipo – come spiega nella nota Gianluca Grossi di Criptovaluta.it – sebbene, dopo l’ultimo boom delle criptovalute, iniziato prima del Natale 2020 e che continua a spingere in alto la capitalizzazione dell’intero settore, sono sempre di più uomini e donne di mezza età, che direttamente o tramite strumenti finanziari, dedicano una parte del loro portafoglio alle criptovalute”.

Le percentuali più alte di cryptomaniaci sul totale della popolazione si hanno in quei paesi dove la valuta locale tende a deprezzarsi nei confronti di Dollaro e Euro. Turchia, Argentina, Brasile, ma anche Venezuela, dove con il crack del Bolivar sono centinaia di migliaia gli scambi che avvengono tramite crypto. In alcuni paesi, come la Corea del Sud, i volumi di scambio di criptovalute sono più alti, sulle 24 ore, della borsa locale. E questo è il risultato che si sta raggiungendo, a grandi passi, in molte delle economie cosiddette sviluppate.

“Il boom delle criptovalute – prosegue Grossi – è arrivato negli ultimi anni, quando sempre più persone, ai quattro angoli del mondo, hanno iniziato a trattare finanziariamente i token crypto come valuta classica. E quindi a investire, comprare, vendere, speculare”.

Tenendo conto soltanto dei numeri riportati dai principali exchange del mondo – i borsini dove possiamo comprare e vendere criptovalute – al mondo ci sono oltre 100 milioni di detentori di criptovalute, in via diretta o indiretta. 1 persona su 80, tra gli abitanti del pianeta, interagisce o ha interagito con Bitcoin & co.

Quello che è successo il 3 Gennaio 2009, ad opera di Satoshi Nakamoto, pseudonimo del programmatore esperto in crittografia, poco si allontana dalla definizione di ‘invenzione’. La nuova valuta, meglio conosciuta come Bitcoin, in quella stessa sera non prevedeva l’utilizzo di carta, argento o oro ma un codice originario composto da circa 31000 stringhe e un annuncio su Internet. Dopo qualche anno è nato l’universo delle criptovalute.

“Chi ha comprato 1.000$ di Bitcoin il 1° Gennaio 2015, oggi avrebbe in portafoglio un controvalore di 158.000$ circa. Chi ha comprato solo 5 anni fa 1.000$ di Ethereum oggi si trova in portafoglio oltre 2 milioni di dollari. E questo potrebbe continuare praticamente all’infinito, con oltre 80 criptovalute che valgono, sul mercato, più di 1 miliardo di dollari. Attualmente il numero stimato sui mercati è quasi 10.000, con l’idea di base, la blockchain, che è applicata anche in ambiti diversi da quelli valutari “, conclude l’esperto di Criptovaluta.it.