Siete a corto di parole, in questi tempi confusi e indecifrabili? Non preoccupatevi: il vero potere comunicativo è quello delle immagini, del visual design. Non siete d’accordo? Pensate alla velocità del messaggio, all’universalità di un linguaggio fatto di simboli e (di)segni, alla presa rapida di colori e forme accattivanti.
‘Design’ non è solo grafica, naturalmente. E’ un sistema complesso, dove confluiscono discipline diverse, scientifiche e umanistiche, arte e ingegneria: abbiamo l’industrial design, il web design, l’interaction design.
Soprattutto, ci piace l’etimologia. ‘Design’ è un termine inglese che possiamo tradurre con “progetto”. Progettare, ossia “gettare avanti”: partire dalla consapevolezza del presente per immaginare un futuro in cui dare vita a nuove idee. E poiché è di queste che abbiamo un gran bisogno, vogliamo fare un breve riepilogo dei trend di graphic design di questo 2020 che non è mai iniziato.
Convinte che sia un’utile fonte di ispirazione per chi lavora in campo creativo, o semplicemente cerca consigli utili per rendere più accattivante il look di un progetto o la cover di una presentazione. Come stimolo di curiosità e confronti. Scintille da cui può scaturire nuova creatività.
“La creatività ha sempre una radice nel sapere dell’altro” (Chris Anderson).
ENVELOPING TYPOGRAPHY.
Il testo diventa componente essenziale del design. Quello che una volta sembrava impensabile, adattare i caratteri direttamente sullo schermo, oggi è realtà, grazie alla rivoluzione dei font variabili, che cambiano aspetto e funzionalità a seconda dell’ambiente.
La tipografia avvolgente, che occupa in modalità cangiante tutto lo spazio disponibile e reagisce al movimento del mouse, ha ufficialmente mandato in pensione la vecchia regola che imponeva la separazione tra grafica e testo. La nuova sfida sta nel farli sposare, in modo che interagiscano integrandosi a vicenda, per dare vita a combinazioni coerenti e audaci al tempo stesso.
Sito web di booking per eventi musicali. E’ interessante il comportamento dei caratteri, che assecondano la forma dello spazio e seguono il movimento del mouse. L’esperienza è garantita anche da mobile, grazie all’interfaccia totalmente responsive.
Altre suggestioni avvolgenti:
Pest Shop Boys
Frames for Futur
Type Phase
Space Type Generator
SURREALISMO
A volte ritornano. Paesaggi popolati di oggetti irrazionali e situazioni oniriche, in cui prende forma una realtà al di là del visibile. Il surrealismo si appresta a compiere 100 anni, e li porta benissimo. La comunicazione dei brand di moda offre i migliori esempi di questa tendenza, tra gioco e sperimentazione, con utilizzo di dettagli strani, ambienti trasfigurati e colori innaturali, fotografie de-saturate o iper-sature. Magritte e Dalì avrebbero apprezzato.
La storica griffe di abbigliamento sportivo, presente anche nel fashion di lusso, ci propone questo trekking surreale in un paesaggio alpino dai colori psichedelici.
Altre suggestioni surrealiste:
Gucci
Happy Socks
VAPORWAVE.
A volte ritornano 2. Nel ciclico alternarsi di massimalismo e minimalismo, ordine ed eccesso, caratteristico dell’arte come del design, si pone questa corrente artistica che recupera “un passato futuristico mai esistito”. Chiaro, no?
Per dirla più semplice: l’estetica Vaporwave saccheggia l’estetica dei primi videogame, degli spot e programmi tv degli anni ’80 e ’90. Un’operazione nostalgia reinterpretata e filtrata in colori fluo con tonalità di blu, azzurro, nero e fucsia.
La sigla iniziale della serie TV diretta da Paolo Sorrentino. Sulle note di “Good Time Girl” di Sofi Tukker, accendi il neon…ed è subito Vaporwave!
Altre suggestioni Vaporwave:
Klarna commercial Snoop Dogg
Lachapelle — Showtime at the Apocalypse
Vision of the Future
DATA DESIGN
“I dati sono una cosa preziosa e dureranno più a lungo dei sistemi stessi” (Tim Berners-Lee).
Come sappiamo, la raccolta, l’analisi e l’utilizzo dei dati sono diventati il fattore principale nei processi decisionali di aziende, istituzioni e privati.
La generazione di Big Data è costante e inarrestabile e sta cambiando il nostro mondo. Un mondo di dati e statistiche, onnipresenti e pervasivi. Una delle sfide recenti per i visual designer è stata quella di rendere fruibili tutti questi dati, attraverso infografiche dirette e di facile comprensione. Ma non era abbastanza. Design non cerca solo “l’utile e funzionale”, ma soprattutto l’unione alchemica tra funzionalità e bellezza. Ed ecco, tra le tendenze di spicco, la visualizzazione dei dati in modo creativo e innovativo. In particolare attraverso rappresentazioni astratte, con ampio uso di elementi animati e interattivi.
Data design e arte generativa, in questo progetto di clubbing personalizzato. Una serata fuori dal comune, grazie all’utilizzo di bracciali dotati di sensori di movimento, temperatura e suono.
Altre suggestioni Data Design:
Refik Anadol
Ryoji Ikeda – Data-Verse1 – Venice Art Biennale 2019
Hello from here
DARK MODE.
Anche nel digitale, da qualche tempo, è gradito l’abito scuro. Dal computer allo smartphone, quasi tutte le app prevedono la possibilità di switch in dark mode e anche molti web designer stanno iniziando a integrarla, progettando due versioni di layout per supportare l’opzione.
Qui la ragione della scelta è prima pratica che estetica. Uno sfondo dark, infatti, dà maggiore risalto agli elementi di design, crea un maggiore contrasto con gli altri colori e riduce l’affaticamento della vista, già provata da lunghi vis a vis con il monitor. Lo scopo è migliorare l’esperienza utente, il quale potrà scegliere in qualunque momento se switchare da Dark Mode: ON a Dark Mode: OFF.
Instagram screen
Cambio di tema su Instagram mobile.
Qui, invece, un esempio di website che offre la possibilità di navigare ‘in the dark’.
DOODLED PHOTOS
Prendere una semplice fotografia, magari anonima o inflazionata come può essere uno scatto da stock, e con un’illustrazione (doodling=scarabocchio) trasformarla in pezzo unico, per creare un messaggio originale e personalizzato.
Doodling nasce con le opere d’arte di strada degli anni ’70 e ’80, ed è stato presto adottato dal mondo della comunicazione e della pubblicità. In particolare, quando viene utilizzato nella grafica, il doodle aiuta a infondere nella composizione una sensazione più informale, artigianale e divertente.
Esempio di re-cover: arricchita di elementi distintivi e sorprendenti, risulta decisamente più memorabile rispetto al clichè “modella che indossa l’abito”.
Altre suggestioni Doodled:
The Economist
Longines Master
Liar Liar Liar
COLLAGE
Un gradito comeback, per questa tendenza che svetta su Instagram già da qualche tempo, grazie all’opera di tanti collage artist che hanno scelto di reinterpretare l’antica tecnica di sovrapposizione di oggetti in formato digitale. Non c’è modo migliore di trasmettere esagerazione controllata e caos calmo che utilizzando un collage. Pensiamo che esistano pochi strumenti visivi potenti ed efficaci quanto un collage nel raccontare una storia attraverso un’immagine, proprio perché si tratta di più immagini cucite insieme.
Ecco la versione di Fjord sui trend 2020. Quale tecnica hanno scelto per rappresentare la “complessità sistemica” del mondo (e ancora non sapevano cosa ci attendeva, di lì a poche settimane)?
Altre suggestioni Collage:
Pinterest 100
Shutterstock
Due considerazioni, per concludere
Seguire un trend spesso si rivela una scelta felice e redditizia.
Ma talvolta si rischia di finire a giocare su un terreno affollato, dove non è facile distinguersi e far svettare la personalità del marchio a cui stiamo dando voce. Dunque dev’essere una scelta sempre contestualizzata e coerente con gli obiettivi del brand, la sua visione e missione.
E per finire…Less is more: quante volte abbiamo sentito questa affermazione? Intendiamoci: ha sempre funzionato nella comunicazione visiva e probabilmente funzionerà sempre.
Ma More is trendy! A volte, l’abbondanza di elementi e colori, se dosati e alternati con equilibrio e sapienza, può creare una comunicazione distintiva ed efficace, capaci di affinare il nostro messaggio e farci amare dagli utenti.