Il Bitcoin diventa sempre più verde: dopo il recente dietrofront del deus ex machina di Tesla, Elon Musk, che ha sospeso gli acquisti delle sue autovetture tramite Bitcoin per la sua esosità energetica, si è arrivati in fretta al Council per il ‘Bitcoin Mining green’. I principali miner degli Stati Uniti e i protagonisti della community, tra cui lo stesso Elon Musk e Michael Saylor di MicroStrategy, che recentemente ha emesso 400 milioni di note senior per acquistare altri Bitcoin, si sono incontrati in segreto per discutere proprio dell’annosa questione sull’elevato consumo energetico generato dalla produzione di Bitcoin. L’accordo è stato trovato e coinvolgerà anche i miner più ‘domestici’, oltre ai colossi del business della blockchain come Argo Blockchain, Marathon Digital, Riot Blockchain e Galaxy Digital. L’accordo consiste nella definizione di una modalità di report standardizzata delle fonti usate per la produzione di Bitcoin da parte delle loro fabbriche.
Intanto prendono piede diversi progetti per installare nuove fabbriche di Bitcoin alimentate completamente da fonti rinnovabili. Notizia di qualche giorno fa riguarda Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, che investirà 5 milioni di dollari per un sito di mining negli USA alimentato ad energia solare: un altro tassello alla transizione green del Bitcoin.
Una maggiore attenzione alla salvaguardia dell’ambiente è quindi un fatto indiscutibile e la necessità di attingere da fonti rinnovabili resta uno dei temi principale nelle agende dei miner di Bitcoin “al contempo bisogna spiegare che i consumi elevatissimi di Bitcoin servono a garantire l’integrità di un protocollo che assicura la transizione tra le parti”, spiega in una nota Gianluca Grossi di Criptovaluta.it, testata specializzata del comparto. “Questa valuta utilizza un sistema di validazione delle transazioni chiamato Proof of Work, dove il consumo energetico per la potenza di calcolo è garanzia che nessuno possa ‘truccare’ le operazioni. Consumi energetici più bassi renderebbero l’intero sistema meno sicuro e in ultimo inutile”.
Di conseguenza, quindi, il tema legato all’impatto ambientale di Bitcoin è destinato a rimanere uno di quelli fondamentali nel futuro del mondo delle criptovalute. In un mondo sempre più attento al consumo energetico e alle emissioni di CO2, anche Bitcoin dovrà fare la sua parte per ridurre al massimo l’impatto delle operazioni di mining. Una questione sollevata da Musk, pur non senza un pizzico di interesse personale. Tesla, infatti, è ancora oggi un’azienda che deve molta della sua sostenibilità economica alla possibilità di accedere ai crediti per le emissioni, da rivendere poi sul mercato.
“Il tema green è centrale per le grandi aziende”, continua Grossi. “Per questo è arrivato l’accordo tra Square e Blockstream Mining, che permetterà di costruire una piccola centrale per il mining, che funzionerà impiegando al 100% energie rinnovabili, cosa che renderebbe tecnicamente il mining di BTC a impatto zero. Non è chiaro quando il sito sarà effettivamente pronto, ma la mossa è di quelle importanti e legate al tema che diventerà, volenti o nolenti, il più importante nel futuro di Bitcoin”.