“Il nuovo sistema di rilevamento degli ascolti di Auditel rappresenta un vero e proprio salto quantico per la tv come la conosciamo”, ha esordito il Presidente di Upa, Lorenzo Sassoli de Bianchi, presentando la rilevazione degli ascolti sui device digitali che Auditel ha svelato ufficialmente ieri.
“Un sistema che porta in prima fila l’Italia, a livello internazionale, per la rilevazione delle audience. Una rilevazione che mette al centro l’utente, visto ‘insieme’ con i contenuti video, non davanti allo schermo, passivamente, secondo l’iconografia tradizionale”.
Dall’avvio di ieri, Auditel renderà pubblici, ogni giorno, accanto ai dati degli ascolti tv, anche gli ascolti tv sui device digitali in casa e fuori casa rilevati con la nuova metodologia, che misura non soltanto la performance dei contenuti ma anche quella della pubblicità. Settimanalmente, invece, verrà fornito il report Auditel Standard, con i dati della settimana, in modalità gratuita.
Un momento di tale importanza per la storia di Auditel che la società ha organizzato la prima conferenza stampa della sua storia invitando i giornalisti nella sua sede di Milano.
“Il sistema presentato oggi è un primo passo della soluzione, che vedrà altre novità debuttare nel prossimi mesi”, a parlare è il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, che ha sottolineato come questa ricerca vada ad affiancarsi a quella tradizionale di Auditel sugli ascolti della tv ed è un progetto in divenire, che sarà arricchito nel prossimo futuro per stare al passo con i cambiamenti portati dall’avvento del digitale nel settore dei media.
“Questo sistema apre una nuova era per tutti”, ha affermato Imperiali, “l’obiettivo è arrivare a una Total Audience della tv, con l’integrazione degli ascolti della tv tradizionale con quelli dei device digitali, attraverso metriche univoche e omogenee”.
“Con questa soluzione Auditel si sta rivolgendo al futuro”, ha confermato Sassoli. “Per noi investitori si tratta di un passaggio epocale: la soluzione permette di analizzare un pubblico nuovo, più dinamico e diverso demograficamente rispetto a quello della tv lineare. La possibilità di misurare i contenuti televisivi su tutti i device digitali consentirà di disporre di una rappresentazione più articolata e penetrante dei nuovi segmenti di consumo, favorendo l’innovazione tanto nella pubblicità quanto nei prodotti editoriali”.
Nella sua declinazione classica, Auditel utilizza un sistema campionario con un panel che coinvolge circa 16.100 famiglie. Il report viene inviato tutte le mattine alle 10. Questa ricerca non viene toccata dall’ampliamento al mondo digitale, ma ad essa si aggiunge la rilevazione dei dati di ascolto della tv sui device digitali, con un sistema di raccolta censuario, per cui vengono rilevati tutti i tipi di device abilitati alla visione via protocollo IP: smart tv, smartphone, tablet, pc e game console. Inoltre, Auditel rileva gli ascolti tramite desktop e mobile browser ed ha avviato anche la rilevazione di quelli generati su Smart Tv. I dati pubblicati non comprendono ancora la visione attraverso le app, che stanno completando la fase di certificazione e si aggiungeranno a settembre. I dati quotidiani degli ascolti digitali arriveranno, inizialmente, alle 18, tramite Nielsen, Techedge e MCS, mentre – settimanalmente – verrà diffuso ogni martedì, alle 10, un Pdf gratuito rissuntivo riferito alla settimana precedente.
“Con il tradizionale sistema campionario, Auditel rileva gli ascolti di circa 191 editori”, ha spiegato Imperiali. “Con il nuovo sistema censuario rileverà, per ora, gli ascolti di 6 editori che, però, rappresentano l’86,5% del totale ascolto televisivo: sono DeAgostini, Discovery, La7, Mediaset, Rai e Sky. La rilevazione è su tutti i device abilitati alla visione via protocollo Ip (Tablet, Smartphone, Smart Tv, Pc, Set-Top-Box, Mini-Set-Top-Box, Game Console)”.
“I dati relativi ai device digitali rilevati con il sistema censuario non sostituiscono né si sommano a quelli campionari semplicemente si affiancano ai dati tradizionalmente raccolti”, ha aggiunto. “Non è possibile infatti fondere i dati relativi alla tv tradizionale, che si riferiscono a individui, con quelli della nuova rilevazione sul digital che contano, invece, i device”.
L’anno prossimo sarà presentata una library per armonizzare la denominazione dei contenuti e degli spot pubblicitari, tramite un Cusv, un codice identificativo, che sarà abbinato a ogni campagna in modo che lo spot venga tracciato in maniera univoca.
Per misurare gli ascolti sui device digitali Auditel utilizza quattro nuove metriche:
1. AMR-D (Average Minute Rating-Device). Ascolto nel minuto medio dei device. Di fatto è identico all’AMR della TV tradizionale, ma, invece di misurare gli spettatori nel minuto medio, allo stato quantifica i device nel minuto medio (dietro cui vi è almeno una o più persone in visione);
2. LS (Legitimate Stream). Misura il volume di stream erogati e visti per almeno 300 millisecondi (soglia tecnica per avere certezza dell’effettivo avvio dello stream) da ciascun device. Si calcola sia per la visione del contenuto lineare (Iive) che per la visione di quello on-demand (VOD);
3. TTS (Total Time Spent). Si calcola sommando tutti i secondi in cui ciascun device ha visualizzato contenuti editoriali e pubblicitari di un singolo canale;
4. ASD (Average Stream Duration). Calcola la durata media di uno stream.
Il settore dei video è destinato a trasformarsi in maniera veloce, grazie alla sempre maggior diffusione delle smart tv in Italia e all’avvento del 5G, che rappresenterà una rivoluzione nell’accesso ai contenuti video.
“Cambierà il mondo di vendere e acquistare la pubblicità”, ha commentato Sassoli, “che richiederà una creatività ad hoc a seconda che sia all’interno di un programma tv o a corredo di un estratto digital. Questo da una lato rende il nostro lavoro più complicato ma dall’altro ci dà l’opportunità di focalizzare meglio gli investimenti”.
“I dati Auditel sono certificati”, ha concluso Imperiali. “Rispettano pienamente i principi regolatori. E, in un mondo digitale opaco, garantiscono la totale trasparenza”.