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Advice Group chiude il 2023 con un crescita del 25% e apre a nuovi segmenti di mercato grazie a una nuova visione di loyalty democratica contro la ‘cookies apocalypse’

Fulvio Furbatto, Advice Group
Fulvio Furbatto, Ceo e Founder Advice Group

La Martech company Advice Group chiude il 2023 consolidando la sua posizione nel ramo del marketing che si occupa della fidelizzazione dei clienti. Rispetto al 2022, infatti, registra una crescita del 25% e un +80% di backlog grazie a progetti a forte componente tecnologica con rinnovo pluriennale che garantiscono continuità strategica sui clienti già attivi. Questa stabilità è trainata dalle licenze ricorrenti attivate sulla piattaforma di behavioral loyalty proprietaria WEKIT (We Keep in Touch), adottata ormai da oltre 50 aziende nazionali ed internazionali e 100 nella fascia small & middle size.

Il Gruppo, a seguito della fusione della società Leevia  e dell’acquisto della società E-Leads – martech player specializzato nella lead generation a performance – raggiunge l’obiettivo dei 15 milioni di euro di ordini, riportando un Ebitda superiore del 40% rispetto all’anno precedente.

Trasformare il concetto di loyalty in trust economy

Oggi Advice si propone sul mercato con una vision chiara: aiutare le aziende a costruire nuovi modelli di trust economy dove la componente di acquisto resta solo una delle leve che può contribuire alla fedeltà dell’utente. A questo scopo si aggiunge una mission concreta, il voler trasformare la loyalty da centro di costo a centro di profitto, come già dichiarato nel corso dell’ultimo Convegno dell’Osservatorio Fedeltà dell’Università di Parma, e in occasione del tavolo di lavoro Martech realizzato insieme a IAB Italia. La loyalty costituirà sempre e solo un investimento in perdita per le aziende italiane se la strategia di fedeltà non viene costruita in un’ottica democratica, inclusiva e sostenibile, in grado di allargare la customer base attiva nel programma oltre al target del 10% – che rappresenta di fatto solo gli utenti alto-spendenti.

Advice propone quindi una visione più popolare dei processi di fedeltà, che possa aiutare le aziende a dialogare con tutti i propri clienti, anche quelli potenziali. Cambiare punto di vista, allargare la base utenti coinvolti, andare oltre gli acquisti effettivi e utilizzare i contenuti come strumento principe per attivare la relazione con le persone, è la base per un processo di fidelizzazione moderno che si concretizza all’interno dei walled garden, ambienti digitali di proprietà del brand dove il contatto coi consumatori va oltre la fedeltà diventando fiducia, trust.

Questi ambienti favoriscono il consenso all’utilizzo di zero e first-party data tra brand e cliente e quindi lo scambio di informazioni arricchite.  Si tratta a tutti gli effetti di hub media dove l’azienda può pianificare la propria comunicazione, nonché costruire sinergie in co-marketing con altre aziende interessate alla data monetization su cluster verticali di utenti. In questo contesto avere a disposizione una piattaforma tecnologica in grado di gestire contestualmente dinamiche di business, di branding e di data valorization, sarà sempre più rilevante e rappresenta una valida risposta all’imminente cookie  apocalypse.

“La democratizzazione dei processi di fedeltà è un trend in atto che sta trasformando il concetto di loyalty in trust economy. La fiducia oggi passa dalla condivisione di valori attraverso progetti ad impatto ESG, di cui le persone vogliono sentirsi parte attiva. La costruzione di una credibilità diffusa e popolare è fondata sulle nuove logiche di relazione: le persone devono credere nei valori di un marchio anche se non hanno possibilità di acquistarne i prodotti o i servizi ripetutamente; in questo nuovo perimetro leve come gamification, crowdsourcing, edutainment ed e-learning diventano sempre più centrali”, commenta nella nota Fulvio Furbatto, CEO e founder di Advice Group.