La Regione Veneto ha deciso di accelerare nella lotta contro il Covid-19 mettendo in campo una campagna che prevede la diffusione del tampone a gran parte della popolazione. Per farlo utilizzerà un sistema per lo screening sviluppato da Gpi, adattando un software già in uso da tempo nella campagna per la prevenzione del tumore al colon retto.
La strategia dell’impiego massiccio del tampone naso-faringeo ha contraddistinto l’operare della Regione Veneto fin dalla comparsa del Covid-19 in Italia. I risultati di questo approccio hanno convinto gli specialisti a insistere in questa direzione, allargando ancor di più il raggio di copertura dell’esame.
Da anni Gpi fornisce strumenti per lo screening della popolazione in molti ambiti: oncologico, cardiovascolare e PFAS. Per mettere in campo uno strumento efficace contro la pandemia da Coronavirus, Gpi è partita dal sistema di screening del colon retto, che si è dimostrato il più adatto a ricevere modifiche per configurare un percorso per la gestione dei tamponi dello screening Covid-19.
L’obiettivo della Regione Veneto, cui Gpi sta fornendo tutto il supporto necessario, è di effettuare i tamponi su tutte le fasce di popolazione a stretto contatto con il pubblico, quali operatori sanitari, forze dell’ordine, dipendenti di grandi supermercati e simili.
L’applicativo regionale permette di effettuare: l’individuazione della persona fisica, tramite integrazione con l’Anagrafe Unica Regionale, ottenendo dati anagrafici corretti e attendibili ed evitando inserimenti manuali; la creazione di codici campione e la stampa delle relative etichette con codice a barre da apporre sui tamponi; l’invio delle liste di lavoro complete di dati anagrafici associati ai codici campione ai LIS (sistemi informatici) dei laboratori che effettuano l’analisi e la refertazione, rendendo superflua la parte di input manuale dei dati. L’obiettivo tecnico a tendere sarà recuperare i risultati dai sistemi informatici dei laboratori, per un’analisi epidemiologica complessiva.