Sei stressato? Che ne dici di una visita al museo per rilassarti? Dagli Usa all’Italia, diversi studi lo confermano. Le prime evidenze del Progetto ASBA

GAM Milano - Furla Series - Suzanne Jackson. Somethings in the World. A cura di Bruna Roccasalva 15.09.2023 – 17.12.2023

Ad interessarsi al tema, già diversi anni fa sono stati i ricercatori americani Robert e Samuel Kaplan, chiamando ‘Effetto ristorativo‘ tutto ciò che aiuta a rilassare la mente, alleviando stress e preoccupazioni, e ‘ambienti ristorativi’ i musei, capaci di indurre questo risultato su coloro che vi trascorrono del tempo.

Un’ulteriore conferma è arrivata pochi mesi fa anche dal nostro Paese, con i primi risultati del ‘Progetto ASBA: il museo alleato del cervello contro ansia e stress’ (ASBA sta per Anxiety, Stress, Brain-friendly museum Approach). Si tratta di uno studio italiano sulla promozione del benessere nel contesto museale a cui partecipa anche il gruppo di ricerca CARS (Cognitive, Affective Research Studies) affiliato al laboratorio PhiLab del dipartimento di Filosofia Piero Martinetti. Il progetto coinvolge, oltre ai ricercatori dell’Università Statale di Milano, l’Università di Milano-Bicocca e l’Università di Roma La Sapienza, nonché il Museo di Storia Naturale, la Galleria d’Arte Moderna e il Comune di Milano.

L’obiettivo del progetto ASBA è quello di validare la possibilità che il museo diventi luogo del benessere. Il museo brain-friendly (BFM) è un’istituzione basata sul rispetto dei processi cognitivi e delle emozioni dei visitatori, nonché sulla protezione, la conservazione, la diffusione e l’apprezzamento del nostro patrimonio tangibile e intangibile ai fini dell’educazione, dello studio e dell’arricchimento culturale e l’intrattenimento.

Tra novembre 2022 e febbraio scorso, sono iniziate le attività di raccolta dati su 80 volontari coinvolti nello studio – con un’età media di circa 46 anni – presso il Museo di Storia naturale e la Galleria d’arte moderna (GAM) di Milano. La prima parte del progetto, inoltre, prevedeva l’utilizzo di una sessione di mindfulness appositamente sviluppata per il setting museale.

Il protocollo di ricerca, prevedeva la raccolta di dati psicometrici relativi al benessere individuale (in particolare, ansia e stress) prima e dopo la sessione di mindfulness all’interno del museo, al fine di verificarne l’effetto a breve termine e trovare correlazioni con altre variabili psicologiche e biografiche. La raccolta dati è avvenuta attraverso questionari standardizzati e strumenti come il BCI (Brain-Computer Interface), un dispositivo vestibile e wireless in grado di rilevare e registrare la frequenza della nostra attività elettrica cerebrale, allo scopo di monitorare l’effetto dell’esperienza sul benessere psico-fisico dei partecipanti.

Le prime analisi hanno mostrato l’impatto positivo della sessione di mindfulness museale sia nel caso della GAM, dato atteso in quanto già riportato da alcuni studi simili, sia nel Museo di storia naturale. In particolare, utilizzando una misura standardizzata dell’ansia di stato (la scala STAI-S) si è registrato una diminuzione di circa il 25% dell’ansia, e una diminuzione simile dello stress percepito misurato attraverso scale analogiche (VAS). Aumenta invece il senso di benessere e tranquillità.