La Type Art di Lorenzo Marini sbarca nel Metaverso con una mostra di NFT sul sito nftype.it

A partire da mercoledì 28 settembre è online ‘NFType’, la mostra di Lorenzo Marini (LORENZO MARINI GROUP) dedicata alla NFT Art, esposta all’interno di una galleria virtuale accessibile gratuitamente sul sito nftype.it, fino a mercoledì 28 dicembre 2022. È così che la Type Art, nuova forma d’arte creata da Lorenzo Marini nel 2016 e accompagnata l’anno successivo dal Manifesto per la liberazione delle lettere, sbarca nel Metaverso sperimentando la trasmutazione in NFT, acronimo di Non-Fungible Token.

“Il lavoro di un art director non è fermarsi allo spot o al banner: deve includere ogni forma di comunicazione innovativa. L’art direction diventa crypto art e il creativo diventa artista”, commenta Marini nella nota.

Il percorso espositivo di ‘NFType’ presenta 12 opere di arte dinamica, tra cui opere native digitali e digitalizzazioni di opere fisiche che proiettano il visitatore in un’esperienza immersiva ed ipnotica, potenziata dal magnetismo psichedelico della sincronizzazione musicale.

Gli NFT di Lorenzo Marini celebrano la libertà delle lettere, districate dalla loro convenzionale utilità di scrittura e lettura, esaltandone la bellezza della geometria che le compone. Le lettere, finora sottratte all’ordine della struttura alfabetica, sono adesso liberate anche dalla corporeità dell’opera fisica, assumendo così un’identità ancora più forte ed unica che si esprime attraverso il caos libero di un’estetica unica, autentica e non ripetibile. La scelta di Lorenzo Marini nell’esporre 12 opere all’interno di ‘NFType’ non è casuale, essendo il dodici un numero che nella numerologia rappresenta l’autoespressione creativa e individualistica, proprio come i suoi Type liberati.

Marini: “L’evoluzione del bidimensionale è naturalmente il 3D. L’evoluzione della tela è naturalmente il digitale. NFT è stata la parola chiave del 2021, e lo sarà anche per i prossimi anni. Amo i Non Fungible Token perché hanno cambiato il rapporto tra il pubblico e la tecnologia, tra gli artisti e i mercanti, tra la tela e il digitale. Ma li amo specialmente perché hanno animato le opere d’arte, dove tutto diventa dinamico, vibrante, propulsivo. Le mie lettere diventano scuse per creare note visive, vibrazioni cromatiche, architetture grafiche in movimento. Possono ricordare l’interno di un caleidoscopio, l’esterno di una città, o semplicemente la neve che cade”.