È morto oggi a Milano, all’età di 94 anni, Giorgio Forattini, uno dei più grandi maestri della satira italiana. Nato a Roma il 14 marzo 1931, ha raccontato con la sua matita oltre mezzo secolo di storia politica e sociale, firmando più di 14mila vignette che hanno segnato l’immaginario collettivo.
Le sue caricature sono diventate storia: Andreotti multiforme e sfuggente, Craxi nei panni del Duce, D’Alema con la divisa da Hitler comunista, Berlinguer in vestaglia mentre fuori gli operai scioperano, De Mita con la coppola, Veltroni bruco, Bossi come Alberto da Giussano, Prodi curato di campagna. Amava dire che la sua arte seguiva due principi: libertà e divertimento.
Dal 1973 i suoi disegni sono apparsi sulle principali testate italiane, da Paese Sera a La Repubblica, da La Stampa a Il Giornale, passando per L’Espresso, Panorama e QN. Per anni è stato considerato ‘il re della satira’, capace di portare le vignette in prima pagina e farne un appuntamento quotidiano.
La notizia della sua scomparsa è stata diffusa da Il Giornale, una delle ultime testate con cui aveva collaborato.
I funerali si terranno giovedì 6 novembre alle ore 11 nella Chiesa di Santa Francesca Romana in via Alvise Cadamosto 5, a Milano. Le ceneri verranno poi tumulate nel cimitero di Monte Porzio Catone (Roma), dove riposa la famiglia.