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‘Gamification takes it all’: Gucci, Luis Vuitton e LVMH già lo fanno. Porte aperte all’intrattenimento brandizzato per i consumatori del fashion di alta gamma

Quando, qualche anno fa, si è iniziato a parlare di Gamification, dell’utilizzo cioè del gioco per ottenere l’interesse degli utenti e far sviluppare iniziative condivise, gli obiettivi erano ben altri.

Chi scrive ricorda che si parlava di giochi per trovare soluzioni, ad esempio, al problema della desertificazione in Africa, Poi, come spesso peraltro accade, ha preso piede l’aspetto più legato al business, ad esempio alla gestione e alla selezione delle Risorse Umane, e alla necessità di accrescere lo spirito di gruppo, con applicazioni per il Team Building. Ma non ci si è fermati qui, complice anche la capillare diffusione del gaming, che ha ormai scavalcato – per investimenti – i blockbuster cinematografici.

E allora la crescita della gamification è diventata una nuova frontiera per la marche, alla perenne ricerca di nuovi modi di farsi notare o seguire, di diventare oggetto di culto o di divertimento per il consumatori.

E quali marche potrebbero essere oggetto di queste tipologie di attenzioni se non le griffe della moda, sempre attente a interessare consumatori inseguiti da tutte gli altri brand?

A confermare l’ascesa della gamification in questo mondo è arrivata la partnership annunciata tra Gucci e Drest, una app interattiva di fashion styling che sfida i propri utenti a creare dei look ad hoc, accumulando crediti per l’utilizzo di capi di famosi brand (tra cui Burberry, Prada, Stella McCartney e Valentino).

L’app, che verrà completamente lanciata agli inizi nel 2020, ha infatti annunciato una worldwide partnership con il brand del gruppo Kering che includerà una serie di sfide creative che comprenderanno i capi a partire dalla collezione F/W 2019. Non solo, Gucci sarà anche il primo brand ad avere un proprio avatar che rappresenterà uno dei volti chiave del marchio.

Gucci non è nuovo a iniziative di questo genere, e neppure la sola maison attiva nel comparto. Nel mese di luglio, aveva fatto il suo debutto Gucci Arcade, una nuova sezione della sua app dedicata ai videogame e ispirata alle sale gioco degli anni 70 e 80, mentre Louis Vuitton ha annunciato nella scorse settimane l’alleanza con Riot Games per il gioco online League of Legends.

Per questo gioco verrà realizzato un beauty da viaggio che contiene la Summoner’s Cup, assegnata ai campioni del mondo del gioco. E inoltre verranno creati anche le mise per alcuni personaggi del gioco. Risale a luglio, invece, il lancio di Endless Runner, videogioco disponibile sul sito del brand capogruppo di Lvmh e ispirato al paesaggio urbano newyorkese e allo stile anni 80, che coinvolge, tra gli altri brand, anche Fred Perry, Man Repeller, e Kenzo.