“Tutto ha inizio con qualcosa di magnifico. Un fiore. Poi un’ape. Le operaie raccolgono il polline per la regina. Ma le api stanno morendo”. Inizia così il trailer di Bugonia, il nuovo film di Yorgos Lanthimos con Emma Stone, in uscita il 24 ottobre, in Canada. da noi il 13 novembre. Sarà uno degli eventi della nuova stagione cinematografica, come ormai capita a ogni uscita di un film dell’autore greco. Che qui torna in scena con i suoi attori feticcio, che usa ormai come se fossero una compagnia teatrale ogni volta in scena con nuovi copioni e nuovi ruoli, ma mantenendo un affiatamento tra attori e capocomico che si rivela una delle carte vincenti di ogni film. Emma Stone è al quarto progetto con il regista, ormai sua musa dichiarata: dopo La favorita, Povere creature! e Kinds Of Kindness è anche la protagonista di Bugonia. Con lei c’è ancora Jesse Plemons, quell’attore americano con ‘quella faccia un po’ così’, ma capace di un’espressività sorprendente, già con Lanthimos nel precedente Kinds Of Kindness, ma così calato nel mondo dell’autore da sembrare di essere con lui da sempre.
Che cosa sappiamo di Bugonia?
La trama che è stata diffusa è molto scarna. Due giovani uomini, ossessionati dalle teorie della cospirazione, decidono di rapire la potente Ceo di una grande industria farmaceutica. Sono convinti che sia una creatura aliena che ha l’obiettivo di distruggere il Pianeta Terra. Emma Stone è la Ceo, Jesse Plemons è l’apicoltore che organizza il rapimento, Aidan Delbis il suo socio. Nel cast c’è anche Alicia Silverstone, ex giovane promessa del cinema americano (era la protagonista dei video degli Aerosmith anni Novanta, e di film come The Crush, Ragazze a Beverly Hills, Batman e Robin).
Da dove viene la storia di Bugonia?
Bugonia è la rilettura molto personale di un film coreano, Save The Green Planet!, una commedia fantascientifica del 2003 di Jang Joon-hwan. L’idea di farne un remake in lingua inglese era nata già nel 2020 con l’adattamento della sceneggiatura a cura di Will Tracy e Ari Aster (Hereditary, Midsommar) alla produzione. È loro l’idea del cambio di genere del Ceo al centro della storia, da uomo a donna. Nel febbraio del 2024 è stato annunciato che il regista del film, invece che lo stesso Jang, sarebbe stato Yorgos Lanthimos, e poco dopo che la star sarebbe stata Emma Stone, la sua attrice prediletta.
Bugonia è quindi un film su commissione
Ma quando parliamo di Yorgos Lanthimos anche questa etichetta lascia il tempo che trova. Le opere del regista greco sono personalissime, inconfondibili, mai uguali a sè stesse eppure contraddistinte da un marchio di fabbrica che le unisce e le porta tutte nello stesso mondo. Quello di Lanthimos è un cinema fatto di sequenze disturbanti, estreme, ogni volta sorprendenti e lontane dai canoni del cinema mainstream di oggi. Sequenze apparentemente da teatro dell’assurdo, tasselli di un mosaico che, però, una volta ricomposto, un senso ce l’hanno sempre. Il significato profondo viene sempre fuori, facendosi strada tra immagini potenti e pennellate di humour nero. Quello di Lanthimos è un cinema dove gli attori riescono a dare il massimo, ad andare oltre i loro limiti, a dare vita a una recitazione che è iperbolica, ma allo stesso tempo viscerale, sopra alle righe eppure, miracolosamente, anche concreta e terrena. Solo i grandi registi ci riescono. I grandi come David Lynch e come Yorgos Lanthimos.
Sarà un film dal messaggio forte
Su questo non ci sono dubbi. Povere creature!, in modo completamente nuovo, regalava un apologo potentissimo sull’emancipazione femminile. Kinds Of Kindness ci parlava di gentilezza, di rapporti potere, dei modi di compiacere il prossimo. Bugonia nasce senz’altro come un grande messaggio ambientalista. Quel “le api stanno morendo”, che sentiamo pronunciare dalla voce off nel trailer (che continua sulle note di Basket Case dei Green Day), e il titolo del film originale da cui è tratto sembrano suggerirci che, al centro della Storia, ci sia un pianeta Terra da salvare.
Un film di rivolta
Ma in quella che sembra essere la rivolta delle api operaie contro la regina sembra esserci qualcosa di più. La rivolta, dal basso, di una popolazione che sta soffrendo, e si sta spartendo gli avanzi dei guadagni di multinazionali sempre più votate al profitto, a una sostenibilità che a volte è solo di facciata, in mano a fondatori e CEO che, padroni della tecnologia, sembrano davvero avere il controllo del mondo. Che cosa accadrebbe se le api operaie si rivoltassero contro la regina? Se, davvero, la gente si ribellasse contro il controllo delle grandi compagnie? I nostri eroi hanno la mente ottenebrata dalle teorie del complotto o gli alieni c’entrano davvero? Sarà interessante scoprirlo. E vedere se anche Lanthimos, a modo suo, giocherà con le citazioni di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick come il regista del film originale.
Un cinema sovversivo
Quello che ci piace del cinema di Lanthimos è che è un cinema che prova ad essere ‘resistente’, rivoluzionario, sovversivo. Lo era Povere creature!, in cui la protagonista ribaltava le regole, mettendo a nudo, con il suo candore, le sovrastrutture e i condizionamenti della società. Indipendenza, emancipazione, libertà di scelta, nel film c’era tutto questo. “Credo che saremmo tutti più felici se potessimo scegliere” diceva Bella Baxter a un certo punto del film. Anche al centro di Bugonia ci sono dei personaggi che provano a cambiare l’ordine delle cose. L’esito, potete scommetterci, sarà ancora una volta sorprendente.
Che cosa vuol dire Bugonia?
La bugonia è un episodio delle Georgiche di Virgilio, che si basa sulla credenza, che era molto comune dall’antichità fino al XVII secolo, della generazione spontanea della vita. Il termine ‘bugonia’ è citato nel Quarto libro delle Georgiche, in un episodio in cui, dalla carcassa di un animale morto, nasce uno sciame di api. È una delle scene che abbiamo visto nel trailer del film. La storia potrebbe avere a che fare con una rinascita da parte di persone che fino ad ora vivevano una vita senza speranza. Ma con Lanthimos può accadere di tutto. Il lavoro sul corpo, sulla sua mutazione, sulla rigenerazione della vita, sulla possibilità di una seconda vita, è in qualche modo sempre presente nei suoi film. E allora da Bugonia possiamo davvero aspettarci di tutto.
di Maurizio Ermisino