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Operazione #L1F3. Quando un sottomarino dimostra che osare è possibile e funziona. Merito di agenzia e cliente, assieme. Ed è ‘assieme’ la parola che fa la differenza. Altrimenti non ce la si fa

Ormai sapete già tutto. Il sottomarino #L1F3 (Life) ha fatto ampiamente parlare di sé. Cosa non sempre scontata per un’attività di comunicazione. Diremo, dunque, obiettivo raggiunto.

Quello di presentare agli italiani, partendo da Milano, il primo store dedicato alla protezione delle persone, Park Life, frutto della partnership tra  Genertel e Europe Assistance. Operazione di immagine, di sensibilizzazione, di ‘rottura’. Nel senso che qui di tradizionale non c’è nulla.

Di più, ne è certo Davide Passero, ad Genertel Life (ascolta l’intervista) e lo ribadiscono al nostro microfono Carlo Noseda, managing partner, Vincenzo Gasbarro e Luca Scotto di Carlo, creative partner, e Silvio Meazza, interactive partner M&C Saatchi, (segue sotto)

che dimostrano come il marketing di ieri sia ormai morto. Oggi per vincere bisogna saper gettare il  cuore più in là dell’ostacolo. Sorprendendo, interagendo, coinvolgendo. Creando esperienze.

Il tutto prendendo spunto dall’evento, ma andando più in là. Dall’hashtag che trasforma le foto di qualunque passante in media, ai video, alle interviste, alle testimonianze.

(qui alcuni minuti di quella al comandante del sottomarino). Occupando man mano il web, forti della viralità di un’idea che per l’agenzia diventa ponte verso il futuro.

 

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