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Netcomm Forum 017: qualitativamente parlando…Il consumatore sa, i brand non sempre e perdono treni. L’acquisto online non è atto ma processo, ecosistema di touchpoint. La comunicazione è chiamata in causa, no ai silos, sì alla progettazione omogenea. L’e-commerce la vuole non invasiva, ma di servizio, beneficio, esperienzale

Basta pensare che chi acquista online ricorre all’adblock il doppio di chi no. E non è l’unico dato da tenere a mente. Guardando al nostro paese, infatti, seppur identificando il 2017 come l’anno della svolta, non ci si può esimere di ragionare il senso dei soli 40-50.000 siti italiani da cui si acquista, contro i 500.000 della Germania e i 200.000 della Francia. Che detto in altre parole diventa, su 100 acquisti online solo 20 avvengono su e-commerce made in Italy.

Certo la scarsa liquidità c’entra, ma per le nostre imprese il tema investimento scotta anche da un punto di vista culturale, non essendo ancora stata identificata la via italiana al digital. Ovviamente pensando a consorzi e aggregazioni di imprese, ma consapevoli di quanto da noi sia ‘ostico’ fare sistema.

Senza dimenticare di incoraggiare tutti all’innovazione. Che significa sì tecnologia, ma soprattutto creatività. E di esempi che osano, guardando avanti, ce ne sono.

Tra tutti, la realtà del sud italia che ‘impacchetta’ i prodotti a seconda delle dimensioni, dell’oggetto e della destinazione, trasformando l’involucro in media e facendone pure strumento di servizio, con informazioni, curiosità. Oppure la macchina Nespresso che si riordina le cialde da sé. O la ricerca Piaggio che va nella direzione di ‘servire’ l’esigenza dei millennial di essere sempre connessi, deterrente oggi all’acquisto dei motocicli.

Al microfono di youmark Roberto Liscia, presidente Netcomm.