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Le marche non fanno più le marche. Conad lancia l’allarme, “gravissimo che il 60% abbia ridotto gli investimenti in comunicazione e aumentato le promozioni. Le selezioneremo sempre di più. Vogliamo solo le grandi”. E l’insegna in controtendenza cresce del 5,4% e investe 35 mio in comunicazione. Sempre in partnership con ABC. Il 22 dicembre il film per gli auguri e dal 15 gennaio 5 nuovi spot

Come nel dettaglio ci racconta Giuseppe Zuliani, direttore marketing e private label Conad, specificando si prosegue nella strategia del rilancio, con il pay off ‘persone oltre le cose’ inaugurato con il nuovo corso della collaborazione con la Aldo Biasi Comunicazione, siglato lo scorso dicembre. Budget 2014 in linea con quello 2013, pari a 35 mio di euro.

Soddisfatti del risultato di business raggiunto. In un anno nero come l’attuale, infatti, dove per la prima volta fatturato e volumi della distribuzione italiana hanno il segno meno (secondo i dati Symphony Iri dell’1,4%), così come la spesa delle famiglie (si sono acquistati quasi 2 miliardi di euro in meno), Conad cresce del 5,4%, competendo al risultato il buon andamento della sua marca commerciale, supportata dall’operazione Bassi&Fissi (coinvolge un paniere di oltre 100 prodotti indispensabili, con prezzi bassi e fissi per gran parte dell’anno) che proseguirà anche nel 2014.

Non a caso ‘lamentandosi’ Conad delle strategie che molte marche stanno invece adottando, tutte basate sul prezzo, con casi di pressione promozionale all’80%. Di qui la scelta di lavorare solo con i ‘grandi’ brand. Quelli rilevanti, distintivi, differenti, che sanno creare traffico, essere autorevoli e che vengono ricercati dal consumatore. Ricordando che convenienza non significa solo prezzo ma ambiente, servizio, esperienza, relazione, assortimento, attenzione, qualità.