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Google pronta ad investire in Italia. Ma serve la banda larga

* Eccellenze italiane e tecnologie digitali sembrano non essere un binomio naturale, ma è quello di cui si è parlato all’ultima Big Tent che si è tenuta a Roma, il cui tema era ‘Made in Italy: la sfida digitale’. A dominare la scena di questo evento è stato l’intervento di Eric Schmidt, presidente del consiglio di amministrazione di Google.

Secondo quanto ha dichiarato Schmidt, il colosso di Mountain View sarebbe pronto ad investire in Italia, in progetti volti a sostenere e valorizzare le eccellenze del Made in Italy, anche quelle più nascoste. Le eccellenze del nostro paese sono quindi pronte per conquistare il mercato digitale e gli investimenti di Google sono tanto più auspicabili in un paese come il nostro, in cui gli ultimi dati parlano di una disoccupazione giovanile superiore al 40%. Gli investimenti di Google si concentrerebbero su tre fronti: quello di far conoscere il Made in Italy (soprattutto le eccellenze nascoste), diffondere le competenze digitali tra gli imprenditori, valorizzare i giovani per la transizione digitale dell’economia italiana.

Questi i progetti di Google per l’Italia, ma che cosa deve offrire l’Italia affinché l’azienda porti da noi i suoi capitali? Una sola cosa: la banda larga. Si tratta dell’unica infrastruttura necessaria affinché Google possa fare i suoi investimenti, ma è anche quella tecnologia necessaria affinché si creino nuovi posti di lavoro. Da un lato la banda larga può creare posti di lavoro legati a servizi interamente in rete: pensiamo ai servizi di streaming, ai video, ai giochi.

 L’industria dei giochi in particolare è una di quelle che sta avendo il maggiore sviluppo in rete ed è stato proprio grazie alla promozione della banda larga che hanno portato i loro capitali in Italia importanti operatori internazionali, come lo storico bookmaker britannico William Hill che hanno reso disponibili anche nel nostro paese le promozioni casino William Hill ed altri servizi di gaming online, il tutto regolato da norme che hanno aperto e definito questo particolare segmento di mercato.

Dall’altro lato, la banda larga ed una adeguata cultura digitale da parte degli imprenditori sono elementi indispensabili allo sviluppo dell’e-commerce e alla internazionalizzazione delle imprese italiane. Quello di Schmidt è quindi un avvertimento importante: senza banda larga Google non investe in Italia e con lui sicuramente altre società non porteranno i loro soldi nel nostro paese. È compito dei governi investire in infrastrutture, mentre sono i privati poi a creare posti di lavoro. Eppure anche in questo articolo abbiamo visto come sia ancora forte il digitale divide in Italia: sono ben 2,4 milioni gli italiani che non hanno accesso alla banda larga ed il 4,8% dei nostri connazionali accede alla banda larga solo tramite tecnologie wireless.

* a cura di MediaBuzz