Di cui vi abbiamo già dato l’altro ieri notizia, ma su cui vale la pena brevemente tornare a emblema del senso della nuova era che il consiglio Guastini vorrebbe inaugurare se eletto sabato 22. Meglio, proseguire, a giudicare dalle azioni in tale direzione già avviate dal medesimo presidente dal 2011 a oggi, che peraltro sono a priori volutamente definite quale dato di fatto, da non ridiscutere. Dalle giurie allargate alla posizione rispetto ai fake, all’impegno pro giovani. (qui sotto il link dove seguire la diretta delle votazioni sabato 22) (segue sotto)
Usando a metafora il bruco, per raccontare il senso di un’operatività fatta di consistenza, abbandonando il lamento, per tornare a fare. Non a caso la ‘banda’ è frutto dell’interscambio generato dell’esperienza GoodFellas, (ricordiamo ne fanno parte Nicola Lampugnai, Davide Boscacci , Francesco Guerrera, Karim Bartoletti, Massimiliano Maria Longo, Matteo Maggiore, Gabriele Cucinella e, con il ruolo di segretario, Caroline Yvonne Schaper) che ha già in sé il germe della volontà di diffondere cultura.
Non solo creativa. Obiettivo, infatti, è trasferire al mercato il valore delle buone pratiche, qualsiasi sia il momento del processo di comunicazione, dalla gara alla realizzazione, denunciando di conseguenza quanto cozzi con tale senso di cultura (leggi ad esempio modalità di gestione gare pubbliche, non ultima quella per la creazione del logo della città di Firenze). Perché consentirlo senza opporsi significa accettare di uccidere l’intero sistema.
E in tale direzione va il già annunciato Festival della Creatività (dovrebbe svolgersi a ottobre, in una tre giorni, con location individuata ma top secret), da noi soprannominato il Cannes italiano proprio a sottolinearne la poliedrica valenza di luogo non solo di premiazione del top creativo, ma di formazione, incontro, informazione. Puntando a partnership super partes con chi fa della comunicazione il suo interesse primario, avendo già dato per acquisito il sì di AssoCom. E soprattutto volendo che a frequentarlo siano molte aziende, brand, enti e chiunque veda nella comunicazione una scelta strategica che fa bene al business.
Ovviamente non sarà l’unica novità. Perché il consiglio per la prima volta modifica le regole del gioco elettivo, volendosi impegnare ognuno dei suoi membri in prima persona a coprire tasselli del programma, scelti in linea alle singole specializzazioni, con forte enfasi su innovazione e digital. Insomma, se Massimo Guastini sarà eletto, il suo secondo mandato lo vedrà meno monopolisticamente impegnato in prima persona, ma non certo meno efficace. Perché il tutto andrà a favore del lavoro di squadra, così da orizzontalizzare l’organizzazione, pro fattività diffusa.