Eurbobest jury diary –day 3
“Oggi è stata l’ultima giornata di lavoro in giuria. Si decidono i premi. Si guarda e riguarda ogni lavoro da diversi punti divista, ma anche deciso e votato in modo più emotivo e istintivo. Così il nostro ruolo di spettatori/giurati è stato spinto al limite per decifrare ogni aspetto artistico dei film, ogni segreto nella loro fattura. Il presidente ci ha condotto con grande sapienza, esperienza e simpatia.
Ho scoperto che c’è sempre un po’ di mistero nei grandi progetti, pur nella assoluta trasparenza e serietà della modalità e dei processi di lavoro di giuria, non tutto è analizzabile:
‘…Questo script tratta del senso di colpa che può provare una ragazza molestata, forse è questo che lo rende cosi reale? Ma quella musica, è lei che rende così potente quel film?
…Possiamo rivedere questo progetto, vorrei farvi notare come hanno ricostruito alla perfezione quell’epoca da questi dettagli …
…Adesso guardiamo solo quello che succede nello sfondo di ogni frame, secondo voi il dettaglio è determinante per l’emozione?’
Sono alcune delle domande che sono più volte sorte. Perché è vero, indagare il mistero che c’è dietro ogni progetto davvero riuscito è emozionante e le risposte che arrivano sono spesso sorprendenti.
Diane Arbus, grande fotografa americana, diceva che ‘una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere’.
Ecco, anche se non abbiamo visto fotografie, abbiamo potuto sentire la potenza della forza alchemica di alcuni progetti, la loro necessità creativa, non solo razionale. Abbiamo visto quanto valore hanno dato e daranno ai brand che li hanno voluti e prodotti.
Senza stare ad annoiarvi con tecnicismi inutili, abbiamo assegnato i vari ‘metalli’ e il Grand Prix . Due progetti sono stati oggetto di lunga valutazione: la forza di entrambi reggeva ogni visione e uno dei due ha superato nei voti l’altro.
Alla fine, ancora emozionati, ci siamo salutati con la consapevolezza di aver condiviso una grande esperienza.
E poi è pure successo un fatto inaspettato…
Un’agenzia italiana indipendente (il Gruppo Roncaglia) ha dato una bellissima festa per tutti gli tutti noi italiani, i giurati ma anche i creativi che lavorano e vivono a Londra.
Bello conoscersi. Ci siamo divertiti, abbiamo giocato a bowling. Poi il ‘boss’ dell’agenzia ha tenuto il suo speech. Non è un ragazzino, ma nei suoi occhi brillavano lucenti la volontà, l’entusiasmo, il vigore di un guerriero, navigato ma sognatore. Ci ha parlato di fare sistema, di valorizzare i talenti italiani in un network internazionale per rimettere al centro la nostra creatività.
Eravamo parecchi e quell’energia, quella visione così forte e positiva del talento, ha colpito tutti. Nei giorni a venire mi piacerebbe ripartire da qui.
Concludo, fate attenzione alla nazionalità di cliente e team ceativo che hanno vinto il Grand Prix….”