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Cannes Lions 2014/14. Parola ai protagonisti. Surci: “Nel Media mi aspettavo un’avanguardia che non c’è stata. L’Italia? pochi i lavori iscritti. 3 shortlist su 59 è un buon risultato”

Ribadendo che quella del giurato è un’esperienza che vale la pena di vivere, perché il dietro le quinte svela meccanismi altrimenti non comprensibili. Così ci racconta Guido Surci, Chief Strategy & Innovation officer HavasMedia Group, che ci ha rappresentato nella prima fase di selezione dei lavori Media. Anche se le sue attese non sono state pienamente ricompensate.

“Mi sarebbe piaciuto vedere il futuro prossimo della comunicazione, invece per la maggior parte è stato un defilè di campagne che si potevano realizzare anche dieci anni fa. E questo a detta anche di molti altri giurati. Insomma, un po’ come quando si va al Salone dell’auto di Ginevra per cogliere il futuribile che ancora non c’è. Cosa che qui è mancata, ma a quanto si dice anche in altre categorie come il Cyber e il Mobile, che di innovazione costante dovrebbero essere permeate. Ma tornando al Media, i lavori iscritti erano più di 3.000, la maggior parte poco interessanti, con i nostri che hanno confermato invece una buona qualità. Anche se ciò che ha fatto spesso la differenza è stata l’idea, con il Perù ad avere la meglio su tutti. Come se la tradizione creativa di questo Festival continui a permeare il dna di tutte le categorie”.