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Cannes Lions 2014/31, Il Festival riscopre l’ironia, perché il buonismo non diventi noia. E anche se mancano i soldi, bisogna riderci sopra. Convinti che qualcosa sta cambiando (in meglio). Anche grazie alla tecnologia, che fa nascere nuovi talenti

Lo testimonia, in questa  61a edizione, il Grand Prix Film (e anche IntegratedPromo & Activation e Press) ad Adam&EveDDB (Agency of the Year) e Harvey Nichols con ‘Sorry I spent it on myself’.

Dunque è svolta, dopo il 2013 che ha visto assegnare uno dei due Grand Prix Film a McCann Melbourne per ‘Dumb Ways to Die’/Metro Trains e il 2012 a premiare ’Back to the start’ per la catena di Fast Food Chipotle. Ora si torna al concreto, a una realtà dove mancano i soldi e non necessariamente bisogna essere buoni. Soprattutto a Natale, quando l’attesa è ancora maggiore. Riscoprendo, perché no, una vena di sano e pragmatico egoismo. Basta farlo col sorriso. Che poi ritroviamo come fil rouge in molti degli spot premiati. Da Marmite ‘Rescue’ (sempre di Adam&EveDDB) a Old Spice ‘Momsong’ (Wieden+Kennedy Portland), da Heineken ‘The Odyssey’ (Wieden+Kennedy Amsterdam) a ‘Meditation’ Krispy Kernels (agency LG2 Québec), solo per citarne alcuni. Ma anche nei nostri Bronzi (Publicis Italy Milan con ‘Why Not Man’ per Heineken Light e ‘The Great Escape’ per Yovis Viaggio/Sigma Tau; Leo Burnett con ‘Fiat 500 Cult’per Fiat).

Pure il Grand Prix Media al Perù (il suo primo Grand Prix da quando esiste il Festival), conquistato grazie agli autoscatti gratuiti di Coca-Cola, ha trovato la sua leva vincente nel sorriso, laddove non ha motivo di mancare. E sempre il sorriso riaffora sui volti dei genitori che vedono tornare a casa i propri figli grazie a ‘Guilt Trip’ di V/Line (McCann Melbourne, Grand Prix Effectiveness).

Prendendo atto che la tecnologia ormai permea tutto, vestendo le idee o dando vita alle idee (come la bicicletta di Samsung e Leo Burnett), creando nuovi professionisti della comunicazione. Ora informatici, ora scienziati, ora matematici. Creativi di oggi. 

E scorrendo i lavori iscritti nella categoria Innovation c’è da stupirsi, a iniziare dal Grand Prix  vinto dal Megafaces Pavillon realizzato per i Giochi Olimpici Invernali di Sochi (advertiser JSC Megafon, agenzia Axis/Moscow – Asif Khan London) per poi passare a Points – The most advanced sign on hearth (Breakfast New York) o Babolat di Ogilvy France. E al Grand Prix Mobile vinto da FCB Brasil e Nivea con il braccialetto che ‘non fa perdere’ i figli. 

Ma si resta a bocca aperta anche nel meno scontato Direct (una volta c’erano i volantini nelle caselle della posta), dove il digital billboard, che in pieno centro a Londra mostra in tempo reale le informazioni sull’aereo che in quel preciso istante sta volando sopra le teste dei passanti, si è aggiudicato il podio d’onore. E sfidiamo chiunque sia passato per Piccadilly questa estate a non aver alzato gli occhi al cielo per guardare cosa stava indicando con il dito il bambino.

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