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Cannes Lions 2013, vince la comunicazione buona e condivisa. Se c’è freschezza, ritmo e divertimento, addirittura sbanca

Con l’assegnazione del Grand Prix Film a McCann Melbourne per ‘Dumb Ways to Die’/Metro Trains e a Pereira & O’Dell San Francisco per ‘The Beauty Inside’/Intel+Toshiba, si è chiusa sabato scorso la 60a edizione della kermesse francese.

A tracciare la via della ‘nuova’ comunicazione era già stata l’edizione 2012, premiando come migliore lo spot  ‘Back to the start’ per la catena di Fast Food Chipotle firmato Creative Artist Agency Los Angeles (anche Grand Prix Branded Content & Entertainment, categoria l’anno scorso al suo esordio).  La storia di un agricoltore che trasforma la sua fattoria in un’impresa industriale per poi pentirsene, con colonna sonora creata per l’occasione dai Coldplay. Un messaggio positivo, di riscoperta di valori e universale. Raccontato con la semplicità di un segno, anzi di un disegno.

Dunque, come non vedere le analogie con ‘Dumb Ways to Die’/Metro Trains di McCann Melbourne, anche qui con una musica determinante per il suo successo (scaricabile dal sito dedicato e da iTunes) e la semplicità del tratto a caratterizzarla. Parte di una campagna integrata stampa, radio, outdoor, social, ma che alla rete deve il suo dirompente passaparola mondiale, essendo il video stato visto più di 50 milioni di volte solo sul canale youtube ufficiale, dove è stato caricato lo scorso novembre.

Anche questa una storia condivisibile, nata per il bene comune, che nasce per uno scopo, quel ‘purpose’  con cui aziende e comunicatori si devono confrontare sempre più spesso (esemplare la campagna Ibm di Ogilvy France, Grand Prix Outdoor). E a chi storce il naso, poco convinto che il riconoscimento sia meritato, ricordiamo che Metro Trains e McCann tornano a casa anche con l’Integrated Grand Prix, il Radio Grand Prix, il PR Grand Prix e il Direct Grand Prix.

 ‘The Beauty Inside’ (la storia di Alex che ogni giorno si sveglia in un corpo diverso, anche Branded Content & Entertainment Grand Prix e Cyber Grand Prix), ma anche Oreo Daily Twist (Draftfcb New York, Cyber Grand Prix) ci ricordano invece quanto ormai sia diventato imprescindibile confrontarsi con le persone (non più consumatori), in un continuo dialogo che le rende attive protagoniste sulle dilaganti piattaforme social. Con i brand a divenire semplici comparse, se non addirittura assenti, ma non per questo meno permeanti.